Dice che quest’avventura con l’opera lirica, insieme a quella editoriale con
La casa sopra i portici, gli servirà «per staccare dal cinema che mi assorbe undici mesi l’anno». Ma cosa c’entra uno il cui chiodo fisso è Jimi Hendrix (e lo ha raccontato in molti suoi film) con Gioachino Rossini? «Oltre alla musica delle chitarre elettriche amo quella di Mahler, Debussy, Ravel e Stravinskij» sorride Carlo Verdone. Il regista romano è stato ingaggiato da Andrea Andermann – il produttore che ha realizzato
Tosca sui luoghi e nelle ore di Tosca,
Traviata a Paris e
Rigoletto a Mantova – per
Cenerentola una favola in diretta che Raiuno trasmetterà il 3 e 4 giugno in mondovisione da Torino in 148 paesi per un pubblico di un miliardo e mezzo di telespettatori.Sì, ma Rossini? «È il compositore d’opera più cinematografico, perché ha molti elementi che stuzzicano la fantasia di un regista – la butta lì Verdone –. Prendete
Cenerentola: quante gag si possono inventare con i personaggi delle sorellastre e del patrigno Don Magnifico» dice promettendo «niente attualizzazioni, ma rispetto assoluto della tradizione». Il regista, che nel 1992 all’Opera di Roma si è già cimentato con Rossini e il suo
Barbiere, spiega che per questa avventura televisiva non rinuncerà «a dare la mia impronta cinematografica: molta comicità, ma anche poesia un po’ malinconica. E molti primi piani» tanto che nello scegliere il cast – ancora segreto, a Verdone, però, sfugge il nome di Ruggero Raimondi che sarà Don Magnifico, per il resto niente star, ma giovani talenti promettono gli organizzatori, – «abbiamo dovuto scartare cantanti rossiniani doc perché poco telegenici» spiega Gianluigi Gelemetti che dirigerà l’Orchestra sinfonica nazionale della Rai. Musicisti da una parte, sul palco dell’Auditorium Rai, e cantanti dall’altra: si parte alle 20.30 del 3 giugno dalla Venaria Reale, alle 23.30 ci si sposta per il ballo – nell’opera non c’è ma qui verrà inserito usando pagine di un’altra opera rossiniana,
Armida – alla Casina di Caccia di Stupinigi e si finisce il 4 giugno alle 20.30 a Palazzo Reale dove la protagonista canterà il suo
Non più mesta accanto al fuoco sul trono dei Savoia.«Il nome di Verdone darà un di più di popolarità a un’operazione culturale che arricchirà il nostro palinsesto» spiega il direttore di Raiuno Mauro Mazza che sottolinea come
Cenerentola sarà realizzata tutta con forze interne della Rai. Prove in corso già da tre mesi per il film in diretta che sarà realizzato con 20 telecamere, tre regie in HD, 300mila watt di luci, 20 radiomicrofoni per i cantanti, 55 per coro e orchestra, 40 altoparlanti che porteranno la musica dall’Auditorium ai vari set attraverso ponti radio e collegamenti via fibra ottica.Da come l’hanno raccontata i protagonisti sembra che questa
Cenerentola, più che alla partitura di Rossini assomiglierà al cartone animato della Walt Disney. «Il mio punto di riferimento tra le oltre 850 versioni in circolazione» ammette Andermann. Tanto che nello spot di lancio si vede la scarpetta di cristallo (che, però, non c’è nell’opera rossiniana, al suo posto un braccialetto) e le immagini in diretta interagiranno con cartoni animati disegnati da Annalisa Corsi. «Attenzione – avverte, però, Gelmetti – questo non è uno spot per l’opera: non illudiamoci che la gente dopo aver visto
Cenerentola corra a teatro».