Il violino di Uto Ughi sui luoghi della Grande Guerra. Su quel Monte Santo, sopra l'Isonzo e Gorizia, dove nel maggio del 1917 Arturo Toscanini diresse una banda militare, all'indomani della battaglia di Bainsizza. Il concerto, omaggio ai caduti di ogni nazione e alla pace, si è tenuto giovedì sera.Luogo simbolo della prima Guerra mondiale, il Monte Santo, che oggi separa Italia e Slovenia, fu più volte conquistato e perduto. E proprio per sollevare il morale delle patrie truppe, per tre giorni il grande Toscanini diresse all'aperto la banda
militare.
Le foto d'epoca lo ritraggono vestito di un
lungo cappotto grigio sullo sfondo dei boschi,
davanti alla banda in divisa dell'esercito. Lì si era recato per "suonare in faccia agli austriaci e cantare
i nostri inni", come racconta in una lettera al figlio
Walter, impegnato anche lui a combattere nella zona. Gli riferisce inoltre di avere assistito "a
diversi attacchi anche al monte San Gabriele". E aggiunge: "Scesi poi a
Quisca, scontento di non aver visto effettuare anche quest'altra
conquista".
Di tono diverso le parole usate da Uto Ughi al termine della sua esibizione, accompagnato al pianoforte da Alessandro Specchi, all'interno del santuario di Monte Santo: "Nel nostro tempo più che mai la musica e la storia
sono due dei pilastri su cui fondare una cultura di pace e
fratellanza tra i popoli. L'emozione che luoghi come il Monte
Santo e Gorizia emanano ancora oggi è figlia anche di un passato
tragico e tempestoso. Il ricordo della presenza di Toscanini in
prima linea nel conflitto sul fronte dell'Isonzo mi sprona in
questo centenario dallo scoppio della Grande Guerra a mantenere
la musica in prima linea, questa volta, grazie alla sua bellezza
e armonia, al servizio della pace". Nella certezza che "l'identità
dell'Europa sia innanzitutto nella sua storia culturale e nel
suo essersi sviluppata intrecciando le diverse realtà nazionali,
solo salvaguardando le quali si potrà dare un futuro al vecchio
continente".Il concerto, aperto da una struggente
Ciaccona
di Tommaso Antonio Vitali, è stato vissuto con una certa emozione,
presenti autorità italiane e slovene. Ughi ha poi eseguito la
serena e luminosa
Sonata Primavera di Beethoven,
4 Pezzi
Romantici di Anton Dvorak, la
prima Polacca di Henryk Wieniawski e il
biroso e virtuosistico
Introduzione e Rondò capriccioso di Camille Saint
Saens, ricevendo lunghissimi e calorosi applausi. L'evento è stato proposto dall'Associazione èStoria, in collaborazione col progetto Carso 2014 e promosso dalla Provincia di Gorizia e con la Fundacija Poti Miru, in memoria dei soldati di tutte le nazionalità che combatterono in questi luoghi e di tutti i caduti della Grande Guerra.