Il Tour de France non delude mai, come non deludono i suoi protagonisti. Bastano pochi chilometri di salita per accendere la miccia e fare esplodere la classifica, che trova un assetto più consono a una grande corsa a tappe. Con l’arrivo delle montagne non si può più giocare a nascondino: chi pensa di avere le gambe per vincere la maglia gialla deve alzarsi sui pedali e dimostrarlo. Come ha fatto Alberto Contador, sempre più sicuro di se, soprattutto dopo il ritorno a casa di Chrs Froome. Nell’ottava tappa il campione spagnolo si è mosso da padrone della corsa e Nibali lo ha lasciato fare senza, però, mai mollare la sua ruota. Il siciliano è in maglia gialla e ha anche un vantaggio consistente, può permettersi di giocare di rimessa. Il primo arrivo in salita ha decretato quello che già tutti sapevano: il Tour 2014 sarà una questione fra Nibali e Contador. Il corridore arrembante e in continua crescita atletica opposto al campione consumato, che ha già vinto tutti i grandi Giri, anche se a separarli ci sono solo due anni di età. In vista del traguardo di Gerardmer La Mauselaine lo spagnolo ha fatto lavorare tutta la sua squadra poi, nel finale, ha iniziato una raffica di accelerazioni che ha spazzato via le illusioni alla folta schiera di sognatori pretendenti al trono di Francia, a cominciare da Valverde. I rivali si sono dispersi lungo la salita, tutti tranne Nibali che ha ceduto pochi metri – tradotti dal crono in 3” - solo a ridosso della linea d’arrivo. È finalmente arrivata la salita ma non se ne è andata via la pioggia. E, come al solito in un grande Giro, finite le tappe per i velocisti è iniziata la doppia corsa, quella per la vittoria di giornata e quella per la classifica generale. I corridori che lottano per la maglia gialla chiudono un occhio sulle fughe approntate da chi, ormai, è “fuori dai giochi”. Così, ne ha approfittato il francese Blel Kadri, un 27enne nato a Bordeaux ma di origine algerina, uno dei simboli delle nuove frontiere del pedale, anche lui magrebino come Nacer Bouhanni, il velocista che ha imposto la sua dittatura negli sprint del Giro d’Italia. Kadre, l’unico superstite della fuga di giornata, ha fatto il pieno: vittoria di tappa e conquista della maglia a pois, il mitico simbolo che contraddistingue il miglior scalatore della corsa. I francesi anticipano, così, i festeggiamenti del 14 luglio, la festa nazionale che ricorda la conquista della Bastiglia. Domani si sale ancora, sei colli, ma l’arrivo è in pianura, non dovrebbero esserci sorprese per la classifica. Via libera ancora per una fuga da lontano e i big intenti a scrutarsi in faccia con la speranza di percepire qualche smorfia traditrice.
L'ordine d'arrivo della ottava tappa, Tomblaine-Gerardmer La Mauselaine, di 161 km:1. Blel Kadri (Fra)2. Alberto Contador (Esp) a 2’17”3. Vincenzo Nibali (Ita) a 2’20”4. Richie Porte (Aus) a 2’24”5. Thibaut Pinot (Fra) a 2’28”6. Jean-Christophe Péraud (Fra) a 2’28”7. Alejandro Valverde (Esp) a 2’36”8. Tejay Van Garderen (Usa) a 2’40”9. Romain Bardet (Fra) a 2’48”10. Sylvain Chavanel (Fra) a 2’54”11. Bauke Mollema (Ned) a 2’55”12. Rui Costa (Por) a 3’01” Classifica Generale1. Vincenzo Nibali (Ita’2. Jakob Fuglsang (Den) a 1’44”3. Richie Porte (Aus/Sky) a 1’58”4. Michal Kwiatkowski (Pol) a 2’26”5. Alejandro Valverde (Esp) a 2’27”6. Alberto Contador (Esp) a 2’34”7. Romain Bardet (Fra) a 2’39”8. Rui Costa (Por) a 2’52”9. Bauke Mollema (Ned) a 3’02”10. Jürgen Van Den Broeck (Bel) a 3’02”