Una spettacolare immagine dell'opera musicale "Nostre Dame de Paris"
«Noi siamo gli stranieri / del mondo intero / dovunque noi siamo / noi siamo fuori / O Notre Dame / e noi ti domandiamo /asilo asilo». I clandestini è uno dei brani più potenti dell’opera musicale di Riccardo Cocciante Notre Dame de Paris, ispirata al romanzo di Victor Hugo, con testo in francese di Luc Plamondon e in italiano di Pasquale Panella. Sentirlo cantare oggi a squarciagola, a 20 anni di distanza dal debutto della versione italiana del musical, dagli storici Clopin Leonardo Di Minno e Marco Guerzoni, accompagnati al pianoforte dallo stesso Cocciante, oggi a Milano durante la presentazione del tour del ventennale, fa venire in mente centinaia di mani al gelo aggrappate al filo spinato e centinaia di migliaia di giubbotti di salvataggio arancioni.
«Un'opera che pala dei poveri, dei diversi, degli immigrati. Il problema sociale esisteva al tempo di Victor Hugo – sottolinea l’autore – ed esiste oggi. Il problema dell’escluso e della diversità è eterno. Noi lo descriviamo bene. Cerchiamo di unirci e di essere più buoni e gentili». «Notre Dame de Paris parla dell’anima umana, che è eterna e soffre, ieri come oggi, per amore e per le ingiustizie. Racconta dell’incapacità di accettare l’altro, il diverso da noi. L’essere umano si evolve ma i sentimenti e le dinamiche di cui è vittima e carnefice allo stesso tempo restano i medesimi perché appartengono alla sua natura fallibile» aggiunge Cocciante.
In questo sta la forza di un musical che tradotto in 9 lingue e visto da 13 milioni di spettatori in 20 Paesi del mondo. Sfidando la pandemia l’opera in versione integrale col cast originale partirà per un tour di venti date il prossimo 3 marzo al Teatro degli Arcimboldi di Milano (teatro che compie anch’esso vent’anni e in cui rimarrà fino al 27 marzo) per poi spostarsi, fra le altre tappe, a Firenze, Roma, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Bari, Catania, Casalecchio di Reno (BO), Torino e Trieste.
Lo spettacolo verrà riproposto nella versione di allora, con la direzione del regista Gilles Maheu e le straordinarie coreografie e i movimenti di scena ideati da Martino Müller. Produce Clemente Zard, figlio del compianto David che ebbe il coraggio di portare in Italia quella che era una novità assoluta. Ecco quindi tornare tutto il cast originale al completo, a partire dal Gobbo Quasimodo Giò di Tonno e la Esmeralda di Lola Ponce, e poi Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno e Marco Guerzoni (Clopin), Matteo Setti (Gringoire), Graziano Galatone (Febo), Tania Tuccinardi e Claudia D’Ottavi (Fiordaliso).
Oggi la sfida si rinnova portando la complessa macchina di Notre Dame in scena durante la pandemia. «Speriamo che si possa rinascere e che questa rinascita sia più forte e potente di prima» auspica Cocciante. «Di questo virus non ne possiamo più. Tutti noi cerchiamo di ricominciare a vivere e non solo per noi ma per tutti quelli che sono attorno a noi e soffrono. Quanto a noi, siamo un esempio – ha continuato – andiamo sul palco e cerchiamo di essere più forti di prima tutti insieme. La cultura ci fa andare avanti. Viviamo per poter trasmettere nuove idee. E anche se in questo periodo diventa tutto il doppio più difficile, cerchiamo di viver meglio di prima. Da queste calamità possono nascere mondi interi. Le difficoltà ci fanno capire che forse si può ricreare qualcosa di nuovo».
Dal 14 gennaio disponibili su tutte le piattaforme digitali Notre Dame De Paris (Platinum Edition) e Notre Dame De Paris - Live Arena Di Verona (2002).