mercoledì 23 febbraio 2022
La stagione espositiva 2022 a Milano riparte con un grande artista, affiancato da Giorgione, Tintoretto, Veronese: 50 dipinti esposti ma anche trattati, saggi e dialoghi di scrittrici e poetesse
“Maria Maddalena” (1565), particolare

“Maria Maddalena” (1565), particolare - Foto ufficio stampa mostra

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«La donna per Tiziano è la creazione più importante del mondo, la perfezione. La bellezza della pittura, per lui, è la bellezza femminile». È la sintetica introduzione di Sylvia Ferino alla nuova mostra di Palazzo Reale che apre la stagione 2022: Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano, di cui è curatrice. Promossa e prodotta dal Comune di Milano, Palazzo Reale e Skira editore in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna con il sostegno della Fondazione Bracco, rimarrà aperta fino al 5 giugno, presenta una cinquantina di dipinti: quasi tutti provengono dal museo viennese che ha ospitato la tappa precedente della rassegna.

Molte le novità in questa edizione milanese, a partire da un maggior numero dei ritratti, come nella prima sezione che presenta la rappresentazione idealizzata (e ringiovanita) di Isabella d’Este in nero (1534), affiancato ad altri ritratti di donne di cui non conosciamo più l’identità; una di loro potrebbe essere Lavinia, la figlia prediletta di Tiziano. Il percorso è lungo ed è suddiviso in ben undici sezioni, che comprendono le "Belle veneziane", soggetti sacri e mitologici fino alle allegorie della Repubblica veneziana. Tantissimi soggetti diversi in cui viene declinata la bellezza muliebre, a partire dal primo dipinto esposto: una giovanile Madonna col Bambino dove Maria è raffigurata come una giovane popolana in un paesaggio giorgionesco; e a seguire i tantissimi ritratti di dame, donne personificazioni dell’amore coniugale (e non cortigiane, come si è spesso ritenuto), Maddalene, Lucrezie e Salomè, in un omaggio ininterrotto al fascino femminile.

Tiziano, ma non solo: in mostra sono presenti tutti i principali artisti attivi in Laguna nel corso del ’500, primo tra tutti il suo maestro Giorgione con il ritratto della cosiddetta Laura (1506), passando per Jacopo Tintoretto, Palma il Vecchio - con le sue "belle" riccamente vestite -, Paolo Veronese e Lorenzo Lotto. Ciascuno ha reinterpretato il fascino femminile a suo modo: «più ironico e sarcastico Tintoretto, più fastoso Veronese», spiega la curatrice. D’altronde nella Venezia del 1500 «l’immagine della donna assume un ruolo unico e un’importanza quale non si era mai vista prima nella storia della pittura. Le spose veneziane esercitavano diritti non comuni, come continuare a disporre della propria dote e poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito. Non potevano partecipare alla vita politica o finanziaria, ma rivestivano certamente un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica».

Ed è proprio nella Serenissima che viene pubblicato il primo romanzo scritto da una donna, Urania di Giulia Bigolina (1556). È qui che vivono e lavorano scrittrici e poetesse come Tullia d’Aragona, Moderata Fonte - che pubblicò un dialogo dal titolo in anticipo sui tempi: Il merito delle donne - e Lucrezia Marinelli con La nobiltà et l’eccellenza delle donne, a mettere in questione la superiorità maschile; i volumi sono esposti nella sezione centrale, in un sorprendente rimando tra immagini e parole.

Per informazioni e orari: www.tizianomilano.it

Lettere e un romanzo​

Oltre al catalogo della mostra, Skira ha pubblicato per l’occasione due volumi dedicati a Tiziano. Il primo, a cura di Stefano Zuffi, raccoglie le Lettere a Tizianoscritte da Pietro Aretino, che testimonia la sincera amicizia tra due protagonisti del loro tempo come il pittore veneziano e lo scrittore toscano suo coetaneo. Il secondo è un romanzo: Il destino di un amore. Tiziano Vecellio e Cecilia di Luca Nannipieri rievoca la storia della prima moglie del pittore che si incrocia con la genesi di un capolavoro come La Venere di Urbino (oggi agli Uffizi, non in mostra).

Segnali positivi dopo 2 anni di pandemia​

Oltre 35mila visitatori si sono già prenotati alla mostra su Tiziano, ha annunciato l’assessore alla Cultura del Comune, Tommaso Sacchi. «Questo è un fatto che ci conforta dopo due anni di pandemia: è un dato importante e già parliamo di un successo pre apertura». Il calendario di Palazzo Reale, intanto, prosegue: venerdì apre la mostra su Joaquin Sorolla (1863-1923), il pittore spagnolo "della luce".



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