mercoledì 12 febbraio 2014
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Per la prima volta in uno stadio italiano un calciatore s’è tuffato tra le braccia dei suoi tifosi per festeggiare il gol. Proprio come accade in Inghilterra in Premiership. È accaduto martedì sera a Firenze durante la semifinale di Coppa Italia Fiorentina-Udinese. Bella partita, giocata a viso aperto. E quando Manuel Pasqual segna per i padroni di casa con un sinistro al volo al fulmicotone, anziché aspettare l’abbraccio dei compagni, si lancia come una freccia verso la tribuna e si tuffa letteralmente tra i tifosi viola. «L’avevo promesso a me stesso - dirà poi Pasqual, capitano della Fiorentina - al primo gol che segno, mi tuffo». Non è un goleador, Pasqual. L’ultimo pallone l’aveva insaccato quasi un anno fa. Ma martedì sera il tuffo e l’abbraccio british style, autentica festa del calcio, sono stati possibili perché lo Stadio “Artemio Franchi” l’estate scorsa ha eliminato le barriere tra pubblico e terreno di gioco. A dire la verità la “prima volta” è rivendicata dal Cesena, che ha abbattuto le barriere già dal campionato 2011-2012 (LEGGI). Cesena che pure non smentì, lo scorso 4 giugno, Sandro Mencucci, amministratore delegato della Fiorentina: «Siamo i primi in Italia a realizzare un progetto per la Tribuna all’inglese. La legge per il momento non lo consentirebbe, ma abbiamo richiesto una delega che ci è stata concessa grazie al comportamento tenuto da Firenze e dalla Fiorentina negli ultimi anni». Progetto riuscito. Nessun incidente, neanche quando a Firenze è arrivata la Juventus e l’allenatore Conte si è trovato con i tifosi un paio di metri alle sue spalle. Al massimo qualche motteggio in tipico spirito mordace fiorentino. Poi, martedì sera, il tuffo. Una piccola cosa per la cronaca, una cosa grande per chi non si rassegna agli stadi come luoghi violenti e incivili. Se una società lavora bene e non si fa ricattare, se i tifosi organizzati le si alleano e vigilano, la Tribuna all’inglese è possibile. A Firenze c’è una ringhiera alta appena 110 centimetri. Che bello se fosse ovunque così, là dove oggi si alzano reti metalliche e i tifosi sembrano polli in gabbia, e dove c’erano palizzate e fossati. Il tuffo di capitan Pasqual, in questo senso, è davvero storico.
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