Direttori scelti in base alla
competenza televisiva e all'aderenza al progetto. Tre reti che
facciano un grande racconto dell'Italia, mentre Rai 4,
"l'incursore", sarà quella che guarderà fuori, inseguendo
un pubblico giovane che la Rai ha perso da tempo. Lo afferma a
Repubblica
Antonio Campo Dall'Orto, direttore generale della Rai
tracciando il profilo del servizio pubblico che sta realizzando.
Campo Dall'Orto parla di "un impegno ancora maggiore da
parte di tutti, perché questo è l'anno del rinnovo della
concessione" mentre sul canone sottolinea: "È stato abbassato da
113 a 100 euro. In un Paese che lotta da anni contro l'evasione
le polemiche di oggi sono incomprensibili. La casa degli
italiani 8 euro al mese li vale tutti".
"
Da domenica prossima - annuncia quindi - non ci sarà più la
cronaca nera dentro Domenica In. È una scelta che ho concordato
con Andrea Fabiano e che pagheremo in termini di ascolti, ma è
questo che intendo quando dico servizio pubblico. Che è anche
produrre fiction come Il sindaco pescatore, che ha fatto 7
milioni di audience. O Io non mi arrendo, ambientata nella
Terra dei fuochi. Servizio pubblico è coprodurre Fuocoammare, il
documentario di Gianfranco Rosi sui migranti e Lampedusa Orso
d'oro a Berlino. Stiamo comprando i diritti della pay tv in modo
da poterlo trasmettere in autunno su Rai3 in una serata a tema".
"Non rivedrete più su Rai1 - fa sapere ancora - programmi
di "emotainment", come lo chiamiamo in gergo. Non ci saranno Il
dono, Così vicini, così lontani o, su un altro fronte, Ti lascio
una canzone. Sul digitale, "abbiamo ereditato - spiega - 250
siti diversi, non è facile, ma è una macchina potentissima che
deve solo essere messa a regime. E all'uso della rete penso in
tanti sensi: ad esempio un programma come The Voice of Italy,
che è partito bene, ha la necessità di trasformarsi in un evento
costante. In questo mi ha rinfrancato Sanremo: 2 milioni e
700mila tweet. Carlo Conti l'ha fatto benissimo".
Su quando arriveranno i nuovi tg, Campo Dall'Orto afferma:
"Abbiamo dovuto affrontare subito due urgenze, Rainews e
Raisport. Il metodo è quello che ho usato per le reti: lavoriamo
al prodotto e tra qualche mese sceglieremo le persone che meglio
lo rappresentano". Alla domanda se il tetto di 240mila euro per
i dirigenti sia di fatto saltato, replica: "Operiamo in un
mercato estremamente competitivo, dove le competenze sono il
vero fattore di successo. Nonostante questo abbiamo deciso di
ridurre i compensi delle posizioni apicali".
"Finalmente
la Rai torna a fare servizio pubblico. Dg coraggioso dice no a
dittatura ascolti. Ora rompere ovunque vecchi schemi". Lo scrive
su twitter il deputato del Partito democratico e segretario
della commissione di Vigilanza Rai,
Michele Anzaldi, che nelle
scorse settimane aveva sollevato il caso dello spazio dato a
delitti e cronaca nera in fascia protetta nei pomeriggi Rai.
Le scelte di
escludere da "Domenica a In" la cronaca nera e soprattutto le
formule di deprecabile spettacolarizzazione connesse, sono
qualificanti per il servizio pubblico", dice
Franco Siddi,
consigliere d'amministrazione Rai, commentando l'intervista del
dg Rai su Repubblica.