L'astronauta italiano Paolo Nespoli
«Il 2017 sarà un altro anno importante per l’Italia nello spazio. In particolare, con la missione “Vita”, cui prenderà parte il nostro Paolo Nespoli. In media ogni tre anni abbiamo un nostro astronauta sulla Stazione Spaziale. Ci attendiamo presto una conferma per Luca Parmitano nel 2019. Un appuntamento regolare, con il quale l’Agenzia spaziale italiana con i suoi astronauti che fanno parte dell’Esa, sfruttano l’investimento dell’Italia per il programma della Stazione Spaziale Internazionale ». Lo afferma (e lo conferma) Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana. Il 2017 dell’astronautica, sarà dunque un altro anno importante per l’Italia. Le missioni che vedranno la partecipazione scientifica e industriale del nostro paese protagonista sono diverse, ma certamente la più importante è quella che dovrà partire dalla base di Bajkonur, nel Kazakhstan, quando la Sojuz, a fine maggio porterà in orbita un nuovo terzetto di astronauti, compreso l’italiano dell’Esa Paolo Nespoli. Le missioni saranno molte: il via vai verso la Stazione spaziale internazionale, le esplorazioni delle sonde interplanetarie e i lanci di nuovi satelliti per l’osservazione della Terra fanno del 2017 un anno intenso di attività astronautiche, e un anno di transizione in attesa di grandi appuntamenti del 2018, come il lancio del nuovo e potente razzo vettore Sls della Nasa con la navicella Orion, e il tanto atteso lancio del James Webb Space Telescope, successore di “Hubble Telescope”.
La partenza di Nespoli
In attesa del lancio della missione di Paolo Nespoli, battezzata di recente “Vita”, un altro lancio è in programma dal cosmodromo del Kazakhstan. Il 27 marzo, da Bajkonur, è in programma il lancio della Sojuz MS 04, con a bordo soli due astronauti. Avverrà spesso d’ora in poi: la causa è la decisione, da parte russa, di ridurre il proprio numero di cosmonauti a bordo della Iss fino a quando non verrà lanciato il modulo russo Nauka, che dovrà essere agganciato alla Stazione. E poi, il 29 maggio toccherà alla nuova missione di lunga durata dell’Agenzia spaziale italiana. A bordo della Sojuz MS-05, dalla base di Bajkonur, nel Kazakistan, ci sono il russo, comandante del veicolo spaziale, Sergej Rjazanskij, e gli in- gegneri di bordo Randolph Bresnik, della Nasa, e l’astronauta italiano dell’Esa, Paolo Nespoli, anch’egli un veterano al terzo volo spaziale. La loro missione, Expedition 52, è prevista con permanenza di sei mesi, con rientro sulla Terra il 28 ottobre. Nespoli è astronauta dell’Esa dal 1999, dopo lunga esperienza come ingegnere e sperimentatore, dopo molti voli in gravità zero su velivoli e preparazione a diverse missioni. Nel 2007 il suo primo volo: missione STS 120 dello Space Shuttle, per portare in orbita e attraccare alla Iss un “Nodo” costruito in Italia. Poi, dal dicembre 2010 al maggio 2011, trascorre quasi sei mesi in orbita. Altre due missioni Sojuz con equipaggio sono previste entro fine anno: in settembre, e in dicembre.
La missione record della Cassini
Nel corso del 2017 vi sarà sempre grande atti- vità nel nostro sistema solare. La sonda Tgo, il veicolo orbitante della missione ExoMars, nonostante il fallimento nell’atterraggio di Schiaparelli, inizierà il suo veo e proprio lavoro scientifico, dopo avere circolarizzato, in estate, la sua orbita marziana a 400 chilometri dal Pianeta Rosso. Tgo comunque avrà già iniziato, mesi prima, a inviare la sua mole di dati sull’atmosfera marziana e la sua composizione chimica. Proseguono, con estensione della loro missione scientifica fino al 2018, le missioni delle sonde Nasa Lunar Reconnaissance Orbiter, in orbita attorno alla Luna, Dawn e New Horizons, oltre a tutte le missioni marziane della Nasa: Mars Odyssey, Mars Reconnaissance Orbiter, Maven, Curiosity e Opportunity. Ma sempre attorno al Pianeta Rosso resteranno operative le sonde Mars Express (europea, dell’Esa) e la Mars Orbiter Mission dell’agenzia spaziale dell’India (Isro). Ad agosto, la Nasa deciderà ufficialmente (salvo inconvenienti) di prolungare la missione esplorativa su Marte del rover “Curiosity”. A fine agosto, terminerà ufficialmente una delle missioni interplanetarie di maggiore successo. Cassini, una sonda realizzata in cooperazione tra Nasa, Esa e Asi, concluderà la sua missione tuffandosi nell’atmosfera di Saturno, dopo 13 anni ininterrotti di successi, suggellati dall’atterraggio della sonda europea Huygens su Titano.
La Cina sempre attiva
Ovviamente per supportare gli astronauti nel corso delle loro lunghe permanenze saranno sempre fondamentali i viaggi dei cargo automatici, con tonnellate di viveri, attrezzature scientifiche e di ricambio della Iss, acqua e oggetti personali per gli astronauti: tra quelli Nasa, dell’agenzia russa Rsa e di società private ve ne sono in programma molti. Quattro navicelle russe Progress verranno inviate verso la Stazione Spaziale. Ma sono in programma anche nuovi lanci del razzo Falcon 9 di Space X con le capsule rifornimento “Dragon” e satelliti per diverse applicazioni, e tre lanci dei moduli “Cygnus” verso la Stazione Spaziale: sono moduli-cargo automatici realizzati dalla società americana Orbital ATK in collaborazione con la nostra Thales Alenia Space. Infine, i cinesi. Non sono previste missioni con equipaggio per il 2017, ma non è escluso che già in primavera, o al più tardi in autunno, una nuova navicella con a bordo i “taikonauti” venga lanciata verso il nuovo modulo orbitante Tiangong 2, inviato nello spazio loo scorso settembre. Ma dalla Cina partirà una nuova missione verso la Luna, con un veicolo che dovrà posarsi sul nostro satellite. D’altra parte, non è un segreto che il programma cinese preveda per gli anni 2020 di inviare anche navicelle abitate verso la Luna.