lunedì 24 agosto 2015
Al pilota della Ferrari scoppia una gomma a 10 giri dalla fine e lui si infuria: ho rischiato la vita. Sesta vittoria stagionale per il pilota della Mercedes.
COMMENTA E CONDIVIDI
Il limite in F.1 sta tutto nel risultato. Se va bene sei un fenomeno, se va male sei un cretino. La regola è vecchia di anni, tanto che quando Lauda vinceva i mondiali già si sapeva, per cui questa massima sempre verde si può applicare anche al GP del Belgio. Vigilia della gara, Rosberg che dice mi gioco tutto al via sperando che Hamilton sbagli. Risultato, Hamilton partenza perfetta e Rosberg che perde tre posizioni per un errore e poi, a precisa domanda delle TV, sbotta pure: “Ma mi state prendendo in giro?”. Atto secondo: la Ferrari decide una strategia di una sola sosta per Vettel. Resisteranno le gomme? Gli strateghi di Maranello dicono di sì. Dalla Pirelli, a 10 giri dalla fine, dicono che al massimo rallenterà il ritmo. Invece la gomma esplode, Vettel perde il podio e perde le staffe: “Si è sottovalutato l’incidente di Rosberg del venerdì, se mi fosse scoppiata duecento metri prima non sarei qui a raccontarla” e poi accuse e rimpalli. “Non pago gli ingegneri per masticare gomme americane – dice Arrivabene della Ferrari – ma per farmi dire se una cosa è possibile o meno”. “Rosberg ha forato – la replica di Hembery della Pirelli – Vettel ha avuto un problema di usura, visto anche che è stata l’unico a fare questa scelta”. In 10 giri si è capovolto il mondo, quindi la regola che se va bene sei un fenomeno e se va male sei un cretino, in Belgio ha trovato la summa e l’ennesima conferma. Quello che però è sotto gli occhi di tutti è che la Mercedes è di un altro pianeta, specialmente Hamilton, che con la sesta vittoria stagionale ha messo una ipoteca serissima al suo terzo titolo mondiale, con un Rosberg che appare ormai abbattuto e senza grosse possibilità, distratto forse dalla prossima paternità che gli porta via la concentrazione necessaria, mentre Hamilton se ne va in vacanza alle Barbados a ballare con la cantante Rhianna. Due modi di intendere le corse e la vita, uno tutto casa e famiglia, l’altro donne, divertimenti e zingarate in giro per il mondo. È questa la vera differenza, unita al talento di uno e alla bravura dell’altro. Ma che siano i motori Mercedes a fare la differenza lo dimostra anche il terzo posto di Grosjean, che col podio ha portato ossigeno (leggi quattrini) alla squadra che in Belgio era sotto sequestro per mancati pagamenti del terzo pilota Charles Pic. Fra cambiali e motori, gomme e strategie, il GP è filato via nella noia totale tipica della stagione. A Monza, fra due settimane, poco da sperare. La pista veloce favorisce i Mercedes, Hamilton è in uno stato di grazia e la Ferrari vorrebbe fare bella figura sulla pista di casa. Non resta che aspettare e sperare che vada tutto liscio. D’altronde, fra passare per fenomeni o per cretini, in F.1 il limite è davvero molto sottile…
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: