Sofia Raffaeli, 18 anni, cinque medaglie individuali agli ultimi Mondiali: quattro di oro e una di bronzo - Epa
A due passi dal Colosseo, nella Festa di San Michele Arcangelo, la banda musicale della Polizia di Stato intona melodie in onore del suo Patrono, ma quest'anno nella tradizionale cornice romana a sfilare non sono solo le autorità, bensì pure una diciottenne delle Fiamme Oro entrata di diritto nella storia dello sport tricolore. Sofia Raffaeli è diventata infatti la prima ginnasta ritmica azzurra a conquistare un titolo mondiale assoluto. Sulla pedana iridata di Sofia la marchigiana, nata a Chiaravalle nel gennaio 2004 e residente a Fabriano, non si è accontentata di calpestare il gradino più alto una sola volta, ma si è messa al collo ben cinque medaglie individuali: quattro ori (concorso generale, nastro, palla e cerchio) e il bronzo alle clavette. Mai nessuna, prima di lei, era stata capace di tanto lungo lo Stivale, perciò la teenager allenata da Julietta Cantalupi è ormai ricercatissima da quotidiani, settimanali e programmi tv.
Sofia, domenica scorsa ha votato per la prima volta. Ha mai pensato di non recarsi al seggio?
Assolutamente no. Sono andata alle urne con l'emozione di dover compiere un gesto importante che non avevo mai compiuto in precedenza. Ero convinta di andare a votare, mi sono interessata e non ho mai pensato di astenermi.
Come è stata l'accoglienza quando è tornata dalla Bulgaria?
Stupenda. Le compagne della palestra di Fabriano mi hanno festeggiato come se fossi una dea. Sono stata felice di condividere con loro, che quotidianamente soffrono con me durante gli allenamenti, questa gioia unica e speciale.
Si è concessa una pausa o ha già ripreso ad allenarsi?
Nel nostro mondo si lavora tutto l'anno, non puoi permetterti di staccare completamente se vuoi restare al top. La prima settimana dopo i Mondiali è stata più leggera delle altre, perché sono andata in palestra, ma solo per assistere alla preparazione delle bambine piccole e per montare i balletti per le esibizioni.
La corposa attenzione mediatica l'ha disturbata?
Mi ha fatto piacere, ma grazie a coloro che mi stanno attorno la stiamo gestendo nel migliore dei modi. Di certo non rinuncio a un allenamento per fare un'intervista. Ho concentrato gli impegni extra nei giorni in cui erano già previste altre attività.
Essere una delle stelle della Festa della Polizia è una bella responsabilità.
Sono onorata, ma anche riconoscente al gruppo sportivo che mi ha consentito di fare l'atleta a tempo pieno.
Che cosa è per lei la ginnastica ritmica?
È un pezzo di vita, pian piano trasformatasi in un lavoro, seppur alla base sia rimasta la passione.
Ci racconta la sua giornata-tipo?
Fino al giugno scorso, quando ero una studentessa, mi allenavo dalle otto e mezza del mattino fino alle sei del pomeriggio con una breve pausa per il pranzo. Poi frequentavo le lezioni serali e dopo cena studiavo. Il mercoledì invece cominciavo la scuola già alle 15.30. Ora ci saranno dei cambiamenti, perché non dovrò più andare in aula, in quanto mi sono iscritta alla Facoltà di Psicologia in una università on line, così da essere più flessibile con i tempi.
Perché ha scelto di approfondire questa tematica?
Penso che nello sport la testa sia fondamentale e per raggiungere importanti traguardi la mente conti quanto il fisico. Ho voglia quindi di conoscermi meglio e di comprendere la natura umana.
L'hanno ribattezzata formica atomica, perché pur essendo uno scricciolo (160 centimetri per 37 chili) fa dell'esplosività la sua forza. Questi trionfi cambieranno qualcosa nell'approccio alla disciplina?
Sono conscia di essere solo all'inizio della carriera internazionale, di avere ancora tanta strada da percorrere e di non dover dimostrare nulla. Il lavoro e i sacrifici pagheranno.
Si aspettava di raccogliere cinque medaglie in Bulgaria?
Cinque no, ma sapevo che sarei salita sul podio in più specialità. Vincere l'all around è stata la ciliegina sulla torta.
Cosa consiglia a una ragazzina che comincia adesso un corso di ritmica?
Di non mollare mai e di inseguire i propri sogni.
In passato ha pensato di smettere quando i risultati non arrivavano?
Mai, se sono così forte è perché ho sempre creduto in me stessa, anche quando il podio era lontano e altre colleghe erano più brave di me.
Qual è il suo sogno nel cassetto?
Vincere le Olimpiadi. Un primo passo l'ho già compiuto, perché mi sono qualificata per Parigi. Da qui all'agosto 2024 dovrò cercare di completare l'opera.
Peccato che ai Giochi ci sia solo il concorso generale e non anche le singole finali agli attrezzi.
Non credo che cambieranno il programma, perché significherebbe aumentare le atlete partecipanti. Però non mi dispero, in quanto in questo modo posso partecipare anche ai World Games, che sono una sorta di Olimpiadi per le specialità non olimpiche. Questa estate sono stata a Birmingham, in Alabama, e ho vissuta un'esperienza indimenticabile. Il viaggio era all'interno del campus universitario, vi lascio immaginare cosa abbia significato per una futura matricola come me.
Le piacciono i social network?
Non li amo particolarmente, perciò non esagero. Dopo aver vinto ho però dovuto rispondere a una marea di messaggi, quindi un po' di tempo in più su Instagram l'ho passato.