Il tennista italiano Sinner dopo il match di Toronto - Ansa
L'andamento della partita. Dopo un inizio di partita che sembra tutto a favore di Sinner, de Minaur comincia a difendersi alla grande, approfittando di un leggero rallentamento della velocità di crociera dei colpi di Sinner. L’australiano prova a spezzare ulteriormente il ritmo dell’italiano uscendo lungo linea con il rovescio e variando con il back. È proprio uno slice che manda fuori giri Jannik, regalando l’immediato contro break all’avversario che nel game successivo tiene il servizio e pareggia i conti sul 2/2.
Sinner però ricomincia subito a ingranare. Avanti 3/2 ritrova nuovamente il break sfoggiando con grande classe gli evidenti miglioramenti tecnici e tattici su cui ha lavorato negli ultimi tempi. Nel primo punto del game gioca un dritto d’attacco incrociato su una palla alta dell’australiano, scende a rete, colpisce una volée di rovescio profonda e chiude con uno smash vincente. Ma il punto decisivo per il 4/2 è ancora più bello stilisticamente. Pallonetto liftato chirurgico che lascia sul posto de Minaur.
Sinner va a servire per confermare il break e per portarsi sul 5/2, ma l’australiano non ci sta. Prova ad alzare un muro difensivo più alto, resistendo alle accelerazioni dell’avversario anche con recuperi miracolosi in spaccata. Ma è ancora una volta con l’accoppiata rovescio lungo linea e cambio di ritmo in back che riesce a scalfire la sicurezza del palleggio di Sinner. L’italiano manda in rete un rovescio in recupero su un attacco lungo linea e l’australiano recupera nuovamente il break, per poi portarsi sul 4/4. Ma Sinner non trema, tiene il servizio e chiude il set 6/4 con l’ennesimo break di questo inizio di partita. Molto intelligente la palla corta di rovescio che propizia il set point. Altro sintomo dei progressi del gioco dell’altoatesino.
Il secondo set è senza storia, chiuso in scioltezza 6-1. Sinner è in fiducia e accelera, sfoderando anche attacchi a rete controtempo e palle corte. Il primo break arriva nel quarto game su un errore di rovescio di De Minaur e la partita scivola via. Il sigillo dell’incontro è un dritto lungo linea vincente in corsa sul 5/1 che lascia impietrito De Minaur. Fulminante. L’esultanza quasi fa fatica a uscire dagli occhi di Sinner. Si piega sulle ginocchia, accenna un leggero pugnetto con la racchetta e sorride sollevato.
Quanto alle difficoltà incontrate, il tennista italiano spiega: "C'era un po' di vento, quindi entrambi abbiamo dovuto adattarci. Lui è velocissimo ed ho dovuto cercare il giusto equilibrio tra quando spingere e quando rimanere nello scambio un po' più a lungo. Entrambi eravamo preparati ad una lunga battaglia: il primo set è stato molto importante, nel secondo set ho potuto colpire un po' più libero''.
In sostanza, un successo che fa ancora più morale per il prosieguo della stagione, a cominciare da Cincinnati e soprattutto agli Us Open: ''Certo, è una bella spinta - dice Jannik -. Anche se a Cincinnati sarà dura perché non c'è molto tempo per adeguarsi. Spero di poter iniziare mercoledì, quindi con un paio di giorni a disposizione per essere pronto. E poi cercherò di prepararmi il meglio possibile per New York. Vediamo cosa porterà questa vittoria: di sicuro la fiducia sarà più alta ma lo saranno anche le aspettative''.
Tra le donne migliore delle italiane è Elisabetta Cocciaretto che conferma il 30mo posto ed è avvicinata da Jasmine Paolini ora numero 43 con un balzo di sei posizioni.
Intanto in giornata il capitano della nazionale italiana di Coppa Davis Filippo Volandri ha diramato la lista dei tennisti azzurri convocati per la fase a gironi delle Davis Cup Finals 2023, in programma sul campo della Unipol Arena di Casalecchio di Reno, Bologna, dal 12 al 17 settembre prossimi. I tennisti azzurri chiamati a sfidare Canada, Cile e Svezia sono Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Berrettini, Fabio Fognini e Simone Bolelli. Escluso eccellente Lorenzo Sonego. Una esclusione così motivata da Volandri: «Avrei voluto avere la possibilità di portare sei giocatori perché Lorenzo Sonego fa parte a tutti gli effetti della squadra ma le regole impongono di portarne soltanto cinque».