lunedì 15 giugno 2015
​Da sette mesi non dava segni di vita, adesso ha iniziato a mandare messaggi. Il suo obiettivo è dare informazioni sulle comete.  
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Un segno di vita inaspettato da 500 milioni di chilometri: il lander Philae, la sonda interplanetaria atterrata a novembre scorso sul nucleo di una cometa, si è risvegliato e potrebbe presto tornare a perforare la cometa con il suo trapano "Made in Italy". Il lander della missione Rosetta ha inviato i primi dati dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, hanno reso noto l'Agenzia spaziale europea (Ase) e quella italiana (Asi). Philae si era "addormentato" il 14 novembre cadendo in uno stato di ibernazione dopo essere finito in una sorta di crepaccio e da allora non aveva dato più cenni di vita. Nella notte tra sabato e domenica ha inviato un primo messaggio alla sonda Rosetta, distante 200 chilometri, probabilmente grazie anche alla temperatura più alta sulla cometa e alla maggiore luce solare. Con il robot, dovrebbe tornare operativo SD2, lo strumento che comprende sia il trapano italiano progettato dal Politecnico di Milano e costruito dalla Selex Es (gruppo Finmeccanica), che il "laboratorio" di analisi dei campioni gestito dall'Asi insieme alle agenzie spaziali tedesca (Dlr) e francese (Cnes). Per le esplorazioni rimane una finestra di quattro mesi, proprio il periodo in cui la cometa sarà vicina al Sole fornendo una temperatura e un'illuminazione ideali per il funzionamento di Philae, ancor più del novembre scorso quando avrebbe dovuto operare. Philae è il primo lander mai atterrato su una cometa, in una missione avvicinata per importanza allo sbarco sulla Luna e che era iniziata nel 2004, con un viaggio di 6.000 milioni di chilometri nel Sistema solare. Per questo è motivo di orgoglio per l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), alla quale contribuisce anche l'Italia che ha due ricercatori alla guida dell'operazione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo. La sua missione è quella di inviare informazioni sulle comete.
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