Un segno di vita
inaspettato da 500 milioni di chilometri: il lander Philae, la sonda
interplanetaria atterrata a novembre scorso sul nucleo di una cometa,
si è risvegliato e potrebbe presto tornare a perforare la cometa con
il suo trapano "Made in Italy". Il lander della missione Rosetta ha
inviato i primi dati dalla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, hanno
reso noto l'Agenzia spaziale europea (Ase) e quella italiana (Asi).
Philae si era "addormentato" il 14 novembre cadendo in uno
stato di ibernazione dopo essere finito in una sorta di
crepaccio e da allora non aveva dato più cenni di vita. Nella
notte tra sabato e domenica ha inviato un primo messaggio alla sonda
Rosetta, distante 200 chilometri, probabilmente grazie anche alla
temperatura più alta sulla cometa e alla maggiore luce solare.
Con il robot,
dovrebbe tornare operativo SD2, lo strumento che comprende sia
il trapano italiano progettato dal Politecnico di Milano e
costruito dalla Selex Es (gruppo Finmeccanica), che il
"laboratorio" di analisi dei campioni gestito dall'Asi insieme
alle agenzie spaziali tedesca (Dlr) e francese (Cnes). Per le
esplorazioni rimane una finestra di quattro mesi, proprio il
periodo in cui la cometa sarà vicina al Sole fornendo una
temperatura e un'illuminazione ideali per il funzionamento di
Philae, ancor più del novembre scorso quando avrebbe dovuto
operare. Philae è il primo lander mai atterrato su una cometa, in
una missione avvicinata per importanza allo sbarco sulla Luna
e che era iniziata nel 2004, con un viaggio di 6.000 milioni di
chilometri nel Sistema solare. Per questo è motivo di orgoglio
per l'Agenzia Spaziale Europea (Esa), alla quale contribuisce
anche l'Italia che ha due ricercatori alla guida
dell'operazione, Paolo Ferri e Andrea Accomazzo. La sua
missione è quella di inviare informazioni sulle comete.