martedì 5 febbraio 2013
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​Alto e basso, popolare e colto, gente da talent show e jazzisti, Verdi e Al Bano, sportivi e top model, par condicio dichiarata e satira politica in agguato. Insomma, questo è il frullato che Fabio Fazio, dichiaratamente fedele al suo stile, proporrà ai telespettatori che dal 12 al 16 febbraio si sintonizzeranno su Raiuno (ma anche in diretta su Radiouno) per godersi il Festival di Sanremo numero 63. Avvolto da un trionfo di orchidee bianche, rosa e fucsia, vegliato alla sua destra da Luciana Littizzetto e dal direttore di Raiuno Giancarlo Leone e, alla sua sinistra, dal sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, il conduttore e direttore artistico del Festival Fabio Fazio ha svelato le linee guida della kermesse che segna la sua occasione per rimettere piede dopo 13 anni su Raiuno. Da quando l’allora golden boy della Rai andò via in polemica con la dirigenza di viale Mazzini per tornare, anni dopo, a Raitre. Fazio vola basso: «È un ritorno a casa molto importante, è l’affetto che ci porta qui, non c’è altro. Sono quasi 30 anni che lavoro per la Rai. Il Festival è un momento significativo per la mia vita oltreché per il mio percorso personale».«Sarà un Festival allegro e rispettoso», insomma promette il conduttore il cui intento dichiarato, insieme al consulente artistico Mauro Pagani, è quello di «rimettere al centro la musica» (anche se alcuni esclusi "eccellenti" hanno protestato, come ieri Anna Oxa in conferenza stampa). Sull’aggettivo "rispettoso" ammicca sgranando gli occhi la co-conduttrice Luciana Littizzetto: «Cercherò di far ridere nei limiti della par condicio». Se si conta che arriveranno anche i comici Neri Marcoré e Claudio Bisio e che fra gli autori del Festival figura Michele Serra, pare difficile che la politica all’Ariston non faccia capolino. «Il festival si svolgerà in una fase delicata a una settimana dalle elezioni – aggiunte il direttore di Raiuno Leone – Ogni artista risponde di quello che fa, non ci saranno regole scritte ma confido nel buonsenso».Di carne al fuoco, comunque ce n’è parecchia, a cominciare dal numero delle canzoni: 14 Campioni ne porteranno 2 ciascuno, 8 sono quelle dei Giovani, 14 quelle del Sanremo Story di venerdì, più quelli degli ospiti si arriva a una settantina di pezzi. Inoltre viene snocciolato un ciclopico elenco di ospiti (e altri sono attesi a sorpresa, forse Baudo) alla faccia della <+corsivo>spending review<+tondo>. Anche se, a ben vedere, molto è autoprodotto in Rai e quasi tutti gli artisti vengono a promuovere un disco abbattendo quindi i costi. Tre sono i fili conduttori del festival 2013. La gara, dove nelle prime due serate verrà eliminata una canzone per cantante: 7 brani vincitori per sera annunciati da altrettanti ospiti: Marco Alemanno, collaboratore di Lucio Dalla, la tennista Flavia Pennetta, Stefano Bartezzaghi, Benedetta e Cristina Parodi, Ilaria D’Amico, Vincenzo Montella, Valeria Bilello, Carlo Cracco, Max Biaggi ed Eleonora Pedron, Roberto Giacobbo, il trio d’oro del fioretto Di Francisca-Errigo-Salvadori, Filippa Lagerback e Martina Stella.Poi c’è il filo conduttore dedicato alla musica "alta" con l’omaggio a Verdi nel bicentenario nella nascita che aprirà la prima serata, la presenza del direttore musicale della Scala Daniel Barenboim il 14 febbraio e il giovane collega Daniel Harding a chiudere l’ultima sera. Infine c’è il racconto della tradizione del festival con le performance di Toto Cutugno il 12 febbraio, Ricchi e Poveri il 13 e Al Bano il 14. Sabato invece sarà ospite Andrea Bocelli mentre il venerdì gli artisti in gara canteranno i grandi successi del festival, anche in duetto come Marta sui tubi e Antonella Ruggiero sulle note di Nessuno o Molinari-Cincotti accompagnati da Franco Cerri per Tua. Per la serie "chi più ne ha, più ne metta" ecco arrivare altri ospiti internazionali da Carla Bruni ritornata cantante alle popstar Asaf Avidan e Anthony, sino a Caetano Veloso il 15. Completano Roberto Baggio, le top model Bar Refaeli e Bianca Balti, e Beppe Fiorello nei panni di Modugno per promuovere la fiction di Raiuno.Leone sobrio sigli ascolti, Fabio pensa al bisManovre di avvicinamento a Raiuno per Fabio Fazio per il quale questo Festival è il trampolino di rilancio dopo 13 anni sulla rete ammiraglia della Rai, che lui definisce «ritorno a casa». «Raiuno è una rete forte che va bene ma ha bisogno di un cambiamento – spiega al teatro del Casinò di Sanremo il direttore di Raiuno Giancarlo Leone – L’età media del suo pubblico è 60,4 anni, la rete ha bisogno di innesti, da Fazio parte il nostro progetto per rinnovare la rete. Non vuol dire, però, che lo strappo a Raitre». Dal canto suo, però Fazio si candida già per il Sanremo bis. «Non sto scherzando, direttore, ho tanto di quel materiale che possiamo già preparare il Festival dell’anno prossimo». Sul fronte degli ascolti, invece, forse complice anche lo scivolone de I migliori anni di Carlo Conti doppiato, con oltre 8 milioni di telespettatori, da Italia’s got talent di Canale 5 Leone usa prudenza, anche se dice che «quello di Conti è stato un sacrificio calcolato contro un programma fortissimo, per noi il suo 18% è un successo». Vedremo che succederà contro la Finalissima del Festival. Il direttore di Raiuno cala il sipario sul passato. «Il festival viene da 4 anni di grandi successi. Dal punto più basso del 2008 che tocco il 35% di ascolti, si è arrivati, attraverso Bonolis, la Clerici e Morandi al 47% dell’anno scorso. Un’era felice che si è conclusa. A noi bastano ascolti che siano una via di mezzo. Se avessimo alzato l’asticella sempre di più, questo ci avrebbe portati fuori strada». Anche perché il boom di ascolti l’anno scorso venne ottenuto grazie alle polemiche aizzate da Celentano a ruota libera all’Ariston. In effetti, meglio lasciar parlare la musica.
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