Noemi e Ermal Meta condurranno il Concertone del Primo Maggio al Circo Massimo di Roma - Ansa
Con l’eco ancora viva del caso Scurati, ieri mattina si è svolta nella sede Rai di viale Mazzini la conferenza stampa di presentazione del Concerto del Primo Maggio. Era facile prevedere che, alle soglie del 25 aprile, la parola “antifascismo” sarebbe risuonata nella sala Sergio Zavoli e così è stato con Ermal Meta, conduttore dell’evento insieme a Noemi, che non ha usato giri di parole: «L’Italia è uno Stato antifascista e il Concertone non è da meno. Non capisco come si debba spiegare ai giovani il concetto di antifascismo. La Costituzione è basata su quello, dovrebbe bastare» ha detto il cantante per il quale «la musica è un antidoto contro la paura e un segno di speranza».
Contrariamente al solito, il Concerto del Primo Maggio quest’anno si svolgerà al Circo Massimo a causa dei lavori in piazza San Giovanni in Laterano in vista del Giubileo 2025. La diretta tv, invece, sarà come sempre su Rai 3 che lo trasmetterà (insieme a Rai Radio2, RaiPlay e Rai Italia) dalle 15.15 fino a notte fonda, con una pausa dalle 19.00 alle 20.00 per i telegiornali. Dalle 13.15, invece, ci sarà su RaiPlay un’anteprima condotta da BigMama.
Nutrito il cast degli artisti che si esibiranno, da Colapesce Dimartino a Leo Gassmann, da Dargen D’Amico a Mahmood, dai Negramaro a Malika Ayane, passando per Piero Pelù, Stefano Massini e Paolo Jannacci: «È il concerto gratuito più grande d’Europa con 50 artisti che propongono canzoni che attraversano le generazioni. E non è solo musica, perché saranno importanti anche le parole che gli artisti pronunceranno» sottolinea il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea. E, a questo proposito, vale la pena segnalare che anche quest’anno il Concerto del Primo Maggio sarà reso pienamente accessibile da Rai Pubblica Utilità con sottotitoli, audiodescrizione e Lis. E che l’accessibilità in Lis sarà garantita anche al Circo Massimo creando, così, una vera inclusione.
Il Concerto del Primo Maggio, com’è noto, è promosso da Cgil, Cisl e Uil che, per la Festa dei Lavoratori 2024, hanno scelto lo slogan “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”: «Abbiamo individuato con Cisl e Uil quelle tre parole perché è importante costruire un’Europa in cui il lavoro torni a essere centrale per tutti, soprattutto per le nuove generazioni. Inoltre, la guerra è tornata a essere lo strumento di regolazione dei rapporti tra i Paesi. Noi, invece, vogliamo che sia la pace» sostiene il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
Con lui il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, per il quale «la musica serve a lanciare messaggi che sembrano non essere di moda: pace, dignità del lavoro e solidarietà. Le scelte che si fanno in Europa non vanno in questo senso. Dobbiamo riflettere soprattutto per i giovani e chiederci quale Europa gli stiamo consegnando visto che l’unica eccezione al patto di stabilità la si fa per le armi». Luigi Sbarra, segretario generale Cisl conclude: «La musica è uno straordinario veicolo di condivisione e partecipazione che unisce le generazioni. Vogliamo costruire una vera Europa dei popoli, un’Europa che allenti i vincoli e le rigidità del patto di stabilità con una politica comune della difesa, della sicurezza e della giustizia sociale e affronti le tante disuguaglianze e povertà».
