I pezzi della statua issati con una escavatrice dal fango (Ansa)
Gli archeologi egiziani giovedì scorso, 9 marzo, hanno rinvenuto i pezzi di un una statua gigantesca, lunga otto metri, in un quartiere popolare del Cairo, che si ritiene raffigurasse il Faraone Ramses. Accanto, anche un'altra di circa un metro di Seti II. Il ritrovamento è avvenuto in un'area nei pressi di un tempio di Ramses II dove sorgeva l'antica Heliopolis.
Le due statue regali risalgono alla XIX dinastia, ha precisato in una nota il ministero delle Antichità egiziano riferendo che la scoperta è stata fatta da una missione archeologica tedesco-egiziana nel distretto di Matareya. La statua che dovrebbe raffigurare Ramses II è "spezzata in grandi pezzi" ed è fatta di "quarzite", scrive il sito Egypt Independent, riferendosi a un tipo di roccia composta quasi esclusivamente da quarzo granulare.
È emersa solo "parte della testa, con un orecchio e un occhio" e della corona, ha aggiunto, citando il capo del Dipartimento antichità egiziane del dicastero, Mahmud Afifi. La statua di Seti II, di cui sono stati rinvenuti circa 80 centimetri, è "a grandezza naturale".
La scoperta "è una delle più importanti" fra quelle "recenti", scrive ancora il sito sintetizzando dichiarazioni del capo della missione egiziana, il professor Ayman al-Ashmawy, in occasione dell'annuncio fatto giovedì. Il tempio di Ramses "è uno dei più grandi dell'antico Egitto visto che raggiungeva il doppio delle dimensioni del tempio di Karnak a Luxor",.
Nonostante l'importanza della scoperta, il trattamento ricevuto dai pezzi della statua, come si vede dalle foto, non è particolarmente "di riguardo": estratti dal fango con una escavatrice, esposta sulla terra battuta con i bambini intorno in bicicletta e gli adulti a scattare selfie. Le immagini della testa caricata su una benna dell'escavatrice hanno provocato polemica in rete, tanto che i responsabili della missione hanno dovuto precisare che le statue non hanno subito danneggiamenti, e che solo la testa ha dovuto essere issata da un mezzo meccanico perché troppo pesante.
Ma le rassicurazioni non sono state sufficienti: il ministero delle Antichità ha creato una commissione d'inchiesta formata da professori di archeologia dell'Università del Cairo, per indagare sul danneggiamento che ha provocato la rottura della testa della statua del faraone Ramses II. C'è da capire se la testa si stia staccata dal busto al momento del recupero, dunque per un errore della missione tedesco-egiziana, oppure se la rottura è più antica. Il ministro ha ricordato che tutte le statue ritrovate a Mataruya non erano integre, «perché sia i templi che le statue dell'area erano state distrutte nelle epoche precedenti e la zona utilizzata come cava». Oggi, lunedì 13 marzo, la missione congiunta ha concluso le operazioni per estrarre la seconda parte della statua.