Sembrava un’esperienza conclusa nel 2011 con la distribuzione del dvd in edicola a cura di
Famiglia Cristiana e invece il musical
L’uomo dal turbante rosso è tornato in scena in un nuovo allestimento che sta facendo commuovere ed emozionare il pubblico. Dopo il debutto del marzo 1996 al Teatro Coccia di Novara si sono susseguite più di 400 repliche dello spettacolo in tutta Italia. Sino alla ripresa che, stavolta, unisce sul palcoscenico attori professionisti e i ragazzi dell’Accademia fondata dallo scrittore e regista teatrale Carlo Tedeschi. Le ultime rappresentazioni della stagione sono previste al Metastasio di Assisi (26 e 29 aprile e 3 maggio) e al teatro Leo Amici del Lago di Montecolombo, presso Rimini (27 aprile e 4 maggio). «Nella nuova produzione abbiamo introdotto effetti speciali con scenografie tecnologiche come, ad esempio, una grande croce di luce – dice Tedeschi –. Ma la novità più importante è la compagnia di 80 elementi che vede impegnati giovani artisti a fianco degli 'storici' interpreti di questo lavoro come Giuseppe Barbetti, Annamaria Bianchini e Giuseppe Zattara». Il musical (vedi box) è stato anche arricchito con la scena della Natività alla fine del primo tempo e con l’introduzione, nel finale, di alcuni brani in aramaico. «C’è stata quasi un’insurrezione dei ragazzi dell’Accademia di formazione professionale del Teatro del Piccolo Paese del Lago di Rimini – spiega il regista – e di quelli della Casa di Accoglienza Domus Rosarum di Assisi: volevano a tutti i costi riprendere lo spettacolo assumendosi loro stessi la responsabilità di testimoniare agli altri il messaggio cristiano che esso esprime, e questo è un meraviglioso fenomeno». Sì, perché nelle due strutture volute da Tedeschi e dal compianto Leo Amici, scomparso nel 1986, fondatore dell’associazione Dare, non si studia soltanto teatro ma si segue un percorso di fede. «Lo scopo è promuovere un movimento di evangelizzazione attraverso il teatro – precisa Tedeschi – e quindi far crescere dentro ognuno la consapevolezza che la nostra coscienza è plasmata da Dio e che il bene si può riconoscere con la ragione, incontrando la bellezza». E proprio per queste finalità di educazione alla fede e alla vita il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, ha messo a disposizione dell’Accademia un immobile alle porte della città dove vengono accolte le persone che vogliono fare questa esperienza di condivisione artistica, umana e spirituale, un cammino sostenuto dalla presenza di figure paterne che coinvolge anche famiglie. L’altro musical di grande successo che viene presentato in modo stabile al Metastasio di Assisi è
Chiara di Dio, anch’esso scritto da Tedeschi e rappresentato dai ragazzi della sua scuola. «Dopo una tournée in 5.000 parrocchie italiane – racconta l’autore – i giovani attori hanno inviato nei mesi scorsi una lettera a Papa Francesco nella quale offrono un allestimento dello spettacolo in Vaticano. Ed ora attendono con trepidazione di potersi esibire davanti al Santo Padre».