AC75 Luna Rossa Prada Pirelli in acqua - Cortesia Ufficio stampa Pirelli
La speranza è che nelle acque di Barcellona, “Luna Rossa” si possa prendere una bella rivincita nei confronti dell’imbarcazione neozelandese Emirates Team New Zealand (che ha vinto la competizione nel 1995, 2000, 2017 e 2021), contro la quale ad Auckland, tre anni fa, aveva perso all’atto finale. Portare in Italia la “Vecchia Brocca”, ovvero la coppa simbolo di una fra le competizioni sportive più antiche al mondo, ovvero l’America’s Cup, sarebbe per il consorzio promotore di Luna Rossa un’impresa davvero clamorosa, se non addirittura epica.
Così in questa estate dolce (le imprese dei tennisti e delle tenniste azzurre sui campi di Roland Garros e Wimbledon) e amara (il fallimento sul campo della nazionale di calcio guidata da Luciano Spalletti agli Europei in Germania) e con i Giochi di Parigi a pochi giorni dall’apertura, per l’Italia la prestigiosa America’s Cup di vela potrebbe diventare da fine agosto a fine ottobre un vero e proprio obiettivo.
Ma come funziona l’America’s Cup? Intanto, è un percorso complesso che vede i campioni in carica, ammessi di diritto, raccogliere la tenzone, alla media delle 13 gare (bisogna vincerne 7 per primeggiare), di una barca che ha sua volta ha vinto un’altra competizione a cui sono iscritti tutti i battelli sfidanti e appartenenti ai più prestigiosi consorzi velici o yacht club del mondo. Questa ultima competizione si svolge prima della America’s Cup e risponde al nome di Louis Vuitton Cup. E le date sono presto dette. L’atto finale, che metterà di fronte i campioni uscenti di Emirates Team New Zealand, e, appunto, la vincitrice della Louis Vuitton Cup, si terrà tra il 12 e il 21 ottobre. La “Vuitton” invece andrà in scena prima e si articolerà in tre fasi: tra il 29 agosto e l’8 settembre si svolgerà il round robin (in pratica le barche si sfideranno tra loro), dal 14 al 19 settembre ci saranno le semifinali, mentre la finale sarà in programma tra il 26 settembre e il 5 ottobre. Prima della Louis Vuitton Cup, tra il 22 e il 25 agosto, si svolgeranno nelle acque di Barcellona le regate di preparazione, a cui parteciperanno tutti i team, compresi i campioni in carica di Emirates Team New Zealand.
AC40 del Consorzio Luna Rossa Prada Pirelli in acqua - Cortesia Ufficio stampa Prada Pirelli
Cinque le imbarcazioni che parteciperanno alla gara da cui uscirà lo sfidante di Emirates Team New Zealand: Luna Rossa Prada Pirelli, Alinghi, American Magic, Ineos Team UK, Orient Express Racing Team. Il titolo di “Challenger of Record” (ovvero chi formalmente lancia la sfida al detentore in carica) di questa 37esima edizione dell’America’s Cup spetta al consorzio velico Ineos Britannia, finanziato in particolare da Jim Ratcliffe, imprenditore britannico della chimica e azionista di minoranza del Manchester United in Premier League, e sul supporto tecnologico della squadra corse di Formula 1 della Mercedes. E la collaborazione con il mondo dei motori riguarda anche altri consorzi, come per esempio Alinghi Red Bull Racing che collabora da tempo con una speciale divisione di Red Bull, ovvero la Advanced Technologies, che si occupa di tutto l’aspetto high tech della squadra corse di Formula 1 del team campione del mondo e che ha come piloti Max Verstappen e Sergio Perez. Sempre tra i favoriti a sfidare New Zealand c’è ovviamente Luna Rossa mentre le ambizioni di American Magic e di Orient Express Racing Team, consorzio che ha bandiera francese, sembrano più sfumate.
AC75 Luna Rossa Prada Pirelli - Cortesia Ufficio stampa Pirelli
L’America’s Cup ha una genesi particolare che risale al 1851. Gli americani dell’epoca decisero che era venuto il momento di battere gli inglesi in una disciplina sportiva in cui eccellevano: la vela. Così il New York Yacht Club trovò i fondi per armare un’imbarcazione, dotandola di un equipaggio molto forte nell’arte della navigazione a vela, e di iscriverla al trofeo che ogni anno il circolo più importante di Inghilterra di allora - il Royal Yacht Squadron - organizzava, ovvero la Coppa delle “100 ghinee”. Gli inglesi accettarono l’iscrizione sottovalutando la bravura degli americani, che infatti vinsero la regata, la quale consisteva nella circumnavigazione dell’Isola di Wight (proprio quella dei celebri concerti rock e hippy) e che si trova nella Manica, a sud di Southampton. Siccome la barca con cui vinsero gli statunitensi si chiamava “America”, questi ribattezzarono con l’attuale nome la coppa, rimettendola in sfida a partire dal 1857. Da allora la “Vecchia Brocca” fu sempre vinta dagli americani fino a quando nel 1983, l’imbarcazione Australia 2 (con una geniale e legale modifica alla chiglia dello scafo) riuscì a battere il battello “Liberty” condotto dal celebre skipper americano Dennis Conner. Ora la sfida attuale è tra modernissimi catamarani ad alto tasso tecnologico, che tuttavia riescono a mantenere immutato tutto fascino di questa disciplina che conta tanti appassionati.