La pianista e compositrice Barbara Panzarella
Questo musical non s’ha da fare. La minaccia aveva cominciato a rimbombare nelle orecchie di Barbara Panzarella e di Costantino Vetere a inizio marzo, quando mancavano poco più di due mesi al programmato debutto. I Bravi e don Rodrigo avevano qui l’invisibile virulenza del Covid-19. E non c’era bisogno della remissività di un don Abbondio. Renzo e Lucia doveva fermarsi per davvero, per decreto governativo. E così è stato, come per ogni altro evento live.
Ma sotto la mascherina d’ordinanza covava il silenzioso fascino della sfida, merce non rara in terra di Calabria. Così un mese fa all’improvviso è scattato un inaspettato conto alla rovescia per i redivivi eroi manzoniani e martedì 18 agosto quel ramo del lago di Como volgerà letteralmente a Mezzogiorno, su un suggestivo palcoscenico all’antica abbazia benedettina di Lamezia Terme.
A dieci anni esatti dai Promessi sposi – Opera moderna di Michele Guardì (con le musiche di Pippo Flora) debutta così l’ancor più coraggiosa “Opera popolare”, come recita il sottotitolo del musical Renzo e Lucia della pianista e compositrice Barbara Panzarella, autrice delle musiche e dei testi. Un coraggio duplice: per la sfida al subdolo Covid-19 e per la scommessa di un cast di non professionisti. Un organico di settanta persone tra attori, cantanti, scenografi, coreografi, costumisti, sarti e tecnici che fanno parte di una eccellenza teatrale del territorio. Si tratta di Gala, acronimo di Giovani artisti lametini associati, sodalizio nato una dozzina di anni fa per iniziativa di Roberto Panzarella, insegnante di Lamezia Terme appassionato di teatro e di musica, che dell’autrice di Renzo e Lucia è l’ispirato e ispiratore zio.
«Ma abbiamo entrambi un invisibile suggeritore occulto, nonno Francesco – svela la trentenne Barbara –. Aveva l’orecchio assoluto e suonava venti strumenti. C’è il nostro artistico dna di famiglia alla base di questa avventura. Avevo 18 anni quando ho cominciato a scrivere i primi brani di Renzo e Lucia, stimolata da mio zio che aveva appena fondato Gala e, fervido cattolico innamorato dei Promessi sposi, sognava di portare in scena un giorno proprio il capolavoro di Alessandro Manzoni. Io però dopo un po’ mi bloccai e il progetto sembrava naufragato».
Poi l’incontro con il futuro Renzo, compagno nella vita e nella musica. Così il cantautore filosofo Costantino Vetere (ex bambino prodigio vincitore di diverse rassegne canore, tra cui il Festival Disney nel ’95, e autore dell’album pop In bilico) inizia ad affiancarla e l’antico progetto riprende forma.
«Tre anni fa venni chiamata dal liceo scientifico di Velletri come coordinatrice di un progetto di teatro e musica per dei corsi pomeridiani – racconta Barbara –. Alcuni studenti recitavano e altri accompagnavano con brevi stacchi musicali e cantati. Volendo però rendere più sinergici i due gruppi di studenti ho di getto pensato alla forma del musical e ho così tirato fuori dal fatidico cassetto quei primi dieci brani di Renzo e Lucia che giacevano ormai da anni. Mi sono rimessa all’opera e in breve i brani sono diventati 35. Scrivevo giorno e notte, con l’ispirazione al massimo. Mi ha fatto bene quel lungo periodo di stacco, è servito a fare maturare dentro di me gli insegnamenti della vicenda e a riprendere il progetto con una diversa consapevolezza. A partire dal discorso che fra’ Cristoforo fa prima di morire a Renzo e Lucia su come dovranno vivere la loro unione matrimoniale».
La partitura era dunque fatta: pianoforte e voce. Per gli arrangiamenti e l’orchestrazione a Barbara si è affiancato Costantino, avvalendosi di Stefano Tallini per i suoni. «Tutto era ormai pronto – racconta il 35enne musicista laziale, pronto a vestire i panni di Renzo nelle recite del 19 e 20 agosto, lasciando il privilegio del debutto a Eugenio Nicolazzo –, quando il coronavirus ha detto stop. Sembrava davvero in perfetta sintonia con la trama stessa dell’opera. Ma come i protagonisti anche noi non abbiamo ceduto a un destino che sembrava segnato. Anzi, durante il lockdown Renzo e Lucia si è arricchito di un brano, stavolta scritto da me per il ruolo di Lucia. L’abbiamo inserito subito dopo il prologo di fra’ Cristoforo e si intitola Il mio segreto. Lucia qui parla con la madre Agnese e intimamente con la Madre Celeste svelando il peso di cui vuole liberarsi dopo avere incontrato don Rodrigo. Qui Lucia anticipa elementi che vengono poi più pienamente sviluppati».
«Proporre Renzo e Lucia oggi è di assoluta attualità – dice Barbara –. C’è la prevaricazione dei potenti nei confronti delle persone più deboli e socialmente vulnerabili, c’è il valore universale del perdono e poi la possibilità della redenzione offerta a tutti. Ma su tutto la forza dell’amore, così potente da vincere ogni avversità. Lanciare questo musical con i suoi messaggi in un momento difficile come questo ha un senso ulteriore di speranza e di fiducia».
Anche per la compagnia teatrale di Lamezia Terme l’occasione di dare un impulso al territorio così prodigo di talenti. A partire dal cast (in gran parte di under 25) con, tra gli altri, sotto la regia di Roberto Panzarella: Giada Perri (Lucia), Maria Pia Di Leo (Agnese), Rosario Cittadino (fra’ Cristoforo) e Benito Pugliese (Innominato).
© RIPRODUZIONE RISERVATA Dieci anni dopo i “Promessi sposi” di Guardì arriva una nuova rilettura scenica del capolavoro manzoniano con testi e musiche composti dalla pianista Barbara Panzarella insieme al cantante Costantino Vetere, nel ruolo di Renzo sul palco dell’antica abbazia benedettina di Lamezia Terme L’abbazia benedettina di Sant’Eufemia in Calabria, a Lamezia Terme L’autrice pianista Barbara Panzarella Il cantante Costantino Vetere