Nulla da dire,
Lewis Hamilton fa paura. Per come è veloce, per il distacco che infligge al compagno di squadra e per l’apparente facilità con cui riesce a portare la sua Mercedes al limite. Nella prima sessione di qualifica della stagione, ha inflitto sette decimi a Rosberg come se fosse di un altro pianeta. E poco importa che subito dietro ai due c’è un terzo motore Mercedes, quello della Williams di Massa, contro Hamilton non c’è nulla da fare. Dopo il secondo titolo mondiale, Lewis sembra aver raggiunto quella maturità agonistica che gli apre tutte le porte del futuro. E allora, con una Ferrari che con Vettel, quarto, e Raikkonen, quinto, fanno sperare in un podio, per la vittoria tutto sembra essere già scritto. Sarà un assolo, quindi, a meno che Hamilton non ne combini qualcuna delle sue, frutto della tranquillità e della superiorità, è facile distrarsi. La lotta riguarderà il terzo posto, perché fra Ferrari e Williams i giochi sembrano tutti aperti e quindi la battaglia dovrebbe svilupparsi proprio fra questi due team. Il resto della truppa, purtroppo, è inesistente: Ricciardo, settimo con la Red Bull, paga gli scarsi sviluppi della Renault. In prove libere ha rotto un motore dopo 50 km (dovrebbero resistere per circa 3000 km…) il suo distacco dal vertice è di due secondi al giro (vabbè, la Ferrari è a un secondo e quattro decimi…) troppi anche per sognare. E quindi ci sarà da lavorare sodo per risalire la china. Tutta colpa del motore? A quanto pare sì e la controprova arriva dalla McLaren: una monoposto bella, efficace, ma che si becca oltre tre secondi al giro dagli avversari perché il motore Honda è ancora acerbo. E questo fa capire anche dove la Ferrari è migliorata rispetto all’anno scorso, visto che col nuovo turbo la rossa si è avvicinata al vertice. Il regolamento attuale privilegia troppo i propulsori rispetto all’aerodinamica. La componente elettronica prevale su tutto il resto. E’ una Formula Complicazione che porta poi a questi risultati: Hamilton con sette decimi sul compagno di squadra, un secondo e quattro su Massa, il sesto è già a due secondi. Vuol dire che dopo 25 giri di corsa cominceranno i doppiaggi… Infine, non poteva mancare l’altra farsa, quella della Manor. Si sono presentati in Australia per non perdere i soldi dell’ingaggio, ma non hanno percorso un giro di pista. Secondo logica non dovrebbero nemmeno partire per il GP, e quindi al via ci sarebbero 18 macchine (con le due McLaren a chiudere il gruppo…). Il minimo sindacale per avere valore sia per la corsa (a rigor di sport ne bastano 16) sia per le TV (il cui minimo è proprio 18 monoposto). Anche questo è un fronte politico da risolvere e con la noia che potrebbe scaturire dalla battaglia per la vittoria, non è detto che si finisca per parlare più di chi sta dietro e potrebbe saltare invece di chi sta davanti e se ne infischia…