Basta acquisti plurimilionari, basta al calcio buono solo per i Paperoni e destinato al crac finanziario: sull’onda della campagna acquisti galattica del Real Madrid di Florentino Perez, l’Uefa di Michel Platini accelera il suo progetto di «fair play finanziario». E l’idea di un salary cap e di un tetto agli acquisti per i club che vogliono partecipare alle coppe europee diventa assai più concreta: forse la decisione definitiva sarà presa già a settembre, per entrare in vigore entro due o tre anni. È infatti quello il termine entro il quale l’Uefa farà scattare il suo sistema di controllo finanziario sui club. L’acquisto di Benzema (35 milioni di euro) dopo quelli di Cristiano Ronaldo (94 milioni) e di Kakà (68) da parte del Real hanno indispetito il presidente dell’Uefa: «Sono in imbarazzo - ammette Platini - e personalmente mi sembrano cifre immorali, anche se il Real ha le coperture delle banche. Ma ricordo anche il passaggio di Maradona dal Barcellona al Napoli nel 1984: costò l’equi- valente di 6,5 milioni di euro e già allora lo trovavo indecente. Penso che ci sia qualcosa di sbagliato in tutto ciò, ma mi piace ancora meno il fatto che i calciatori firmino dei contratti che poi vengono stracciati per offerte migliori...». Da qui l’accelerazione al progetto di «moralizzazione» varato dall’Uefa. «Prenderemo decisioni che saranno applicate entro due o tre anni, il tempo necessario ai club per adeguarsi », ha spiegato ancora Platini, ricordando come «una belle fetta di debiti e perdite del calcio nascono dai grandi club. Che sono tutti in rosso, ed è un rosso davvero pesante. Alcune nazioni hanno già un organismo di controllo, ora lavoriamo per crearne uno europeo». Già individuati i principi guida: spese di mercato e monte ingaggi dovranno essere proporzionati al fatturato del club. «Il principio chiave per la trasparenza e l’equità è ricompensare quei club che non vivono al di sopra dei loro mezzi economici - spiega l’Uefa in un comunicato - . Per questo le società devono ridurre le loro spese, è necessario che gli ingaggi e i trasferimenti siano proporzionali agli introiti generali». Intanto l’Uefa ha reso operativo un altro progetto, quello che dà potere all’arbitro di fermare le partite in caso di manifestazioni di razzismo. Dovranno essere episodi non isolati, ma «continuati e pericolosi». Arbitro e delegato Uefa potranno consultarsi in caso di incidenti, e decidere una sospensione temporanesa dai 5 ai 10 minuti, in accordo con le autorità politiche e chi sovrintende alla sicurezza dello stadio. «Se dopo una doppia lettura di un comunicato al pubblico e il ritorno delle squadre nello spogliatoio gli episodi non termineranno, l’arbitro potrà decidere lo stop definitivo della partita».