Tra promesse, dichiarazioni di pagamenti effettuati, calciatori in paziente (ma non troppo) attesa, si consuma il destino del Parma. La squadra di seria A, che tante soddisfazioni ha dato ai suoi tifosi negli anni, è a un passo dal baratro. Rischia il fallimento. C'è anche chi ritiene che potrebbe non concludere il campionato, anche se la Lega non potrebbe certo consentirlo, anche per via dei contratti televisivi.
Il presidente: pagamenti effettuati. Ma i soldi non sono ancora arrivati
Comunque sia anche questa giornata di martedì si è consumata aspettando Godot. Ancora promesse ma sui conti correnti di dipendenti e giocatori, di euro nemmeno l'ombra. È passato un altro giorno con le rassicurazioni del presidente del
Parma Fc Giampietro Manenti sui pagamenti degli stipendi ma
delle parole non si è ancora passati ai fatti. O meglio,
indiscrezioni parlano di bonifici per 30 milioni di euro in
arrivo da un istituto di credito estero ma ancora una volta
tutto slitterebbe a domani. Ancora una volta.
La conferma che tutto sarebbe regolare il presidente del
Parma Fc l'ha data al telefono a dipendenti e giornalisti. Già
perché oggi Manenti era in Slovenia, esattamente a Nova Gorica,
dove ha sede la sua società, la Mapi Group. "Confermo che il
pagamento è stato eseguito - ha ripetuto il numero uno crociato
- ma vado in Slovenia per snellire le pratiche. La fase uno è
chiusa, pagamenti giocatori e dipendenti, e ora ci concentriamo
sulla fase due che è quella di regolare la situazione con i
fornitori".
I giocatori concedono altro tempo alla società
Le rassicurazioni per ora reggono, almeno per i giocatori che
hanno deciso di concedergli altro tempo. Dopo l'allenamento del
pomeriggio, in un incontro con il presidente dell'Associazione
italiana calciatori Damiano Tommasi e il direttore Gianni
Grazioli, è stato deciso di non procedere con la messa in mora
della società. "Aspettiamo ancora. Abbiamo deciso di dare
un'ulteriore proroga", ha confermato il capitano della squadra
Alessandro Lucarelli, che prima ha fissato per domani la
scadenza, poi ha precisato che comunque, visti i tempi tecnici
della burocrazia bancaria, la pazienza dei giocatori si
estenderà fino a fine settimana.
Ma è arrivato l'ufficiale giudiziario
Altre ore di ossigeno all'attuale dirigenza nonostante questa
mattina ai cancelli del centro sportivo di Collecchio si sia
presentato addirittura l'ufficiale giudiziario. Sigilli e
sequestro per tre furgoni ed un'autovettura, un'operazione però
legata ad un debito regresso di circa centomila euro che la
società avrebbe accumulato nei confronti di Equitalia.
Il tribunale prepara i pignoramenti
Nei
giorni scorsi i tecnici del tribunale avevano visitato anche la
palestra del centro sportivo catalogando attrezzature e
macchinari, anche queste pignorate sebbene restino a
disposizione della prima squadra. "È una vecchia storia che
abbiamo ritenuto di non bloccare perché si devono fare delle
scelte - ha commentato Manenti - Non ci siamo messi a rincorrere
Equitalia e poi, chissà, quei pulmini li ricompreremo nuovi
venerdì".
Il socio di minoranza chiede il commissariamento
Nei prossimi giorni però Manenti dovrà fare i conti anche con
la sfida lanciata dal socio di minoranza Energy T.I. Group. La
società che detiene il 10 per cento del Parma Fc ha chiesto
infatti il commissariamento del club per gravi irregolarità
nella nomina e nella composizione del consiglio
d'amministrazione, sia nell'era Taci che in quella attuale.
"Hanno più volte convocato cda con dimissioni e nomine di nuovi
rappresentanti senza tenere conto di noi - ha sottolineato
Roberto Giuli, presidente T.I. Group - non hanno mai
considerato poi di una richiesta di un consiglio in via urgente
e inderogabile per valutare la situazione regolare contabile e
lo stato dei pagamenti dei tesserati. Richieste senza nessun
riscontro".