Vedi anche la FotogalleryL'attesa è finita. Si sono aperti con la cerimonia inaugurale (alle 20.14 locali in Russia, le 17.14 in Italia) le Olimpiadi invernali di Sochi. Davanti a una tribuna occupata da una cinquantina di capi di Stato e di governo ma disertata dalla maggioranza dei leader occidentali, hanno sfilato le squadre degli atleti.
Nel momento più patriottico della cerimonia, quello dell'inno e della bandiera russi, Putin si è commosso, come avesse un nodo alla gola. Per tutta la durata dell'inno, cantato dal coro del monastero dell'Epifania di Mosca, il leader del Cremlino è rimasto in un immobile silenzio, senza accennare neppure una parola del testo. Poi, alla fine, si è sciolto in un breve sorriso con il presidente del Cio, Thomas Bach, che siede alla sua destra. Tra le prime delegazioni a sfilare l'Italia con tanti i tricolori sventolati dalla corposa squadra di atleti in tuta blu guidati dal portabandiera Zoeggeler sulla pista del Fisht Stadium. Dalla tribuna, caloroso saluto del presidente del Consiglio Enrico Letta che ha agitato la mano destra all'indirizzo degli atleti, scendendo un gradino della sua posizione.
La cerimonia è stata totalmente "made in Russia", con un richiamo anche alle Olimpiadi estive di Mosca 1980. Gran maestro della cerimonia Konstantin Ernst, direttore generale del primo canale statale russo e capo dell'Agenzia creata ad hoc per l'inaugurazione. Ufficialmente non risultano registi o consulenti stranieri. Parlando in conferenza stampa, Ernst ha annunciato, senza elaborare, che l'immagine dei Giochi di Mosca '80 sarà usata in parte stasera e poi più ampiamente nella cerimonia finale. Quest'ultima è stata affidata però alla Mb Olympic Producer
dell'italiano Marco Balich, autore di apertura e chiusura di Torino 2010 ma anche di Rio 2016, nonchè direttore artistico del padiglione italiano ad Expo 2015. La sfilata delle squadre è molto piu veloce che in precedenza: in pista proiettate le immagini del globo, in modo che ogni delegazione esca dal centro del suo
Paese. La cerimonia dura 160 min, e coinvolge 3000 artisti e 2000 volontari, con effetti speciali e 3500 fuochi d'artificio. La scenografia, un omaggio alla storia e alla cultura della Russia, si compone di 18 episodi storici, dal Medioevo al XX secolo, compreso un quadro dedicato alla rivoluzione bolscevica del 1917.
Intanto insieme alla febbre olimpica salgono le preoccupazioni e gli allarmi per la minaccia terroristica. E le polemiche sulla legge putiniana contro la propaganda gay, che rischiano di trasformare l' "Olimpiada Vladimirovna" nell'edizione più controversa della storia olimpica. Per protesta la delegazione tedesca ha sfilato con coloratissime divise arcobaleno, simbolo della diversità. Scegliendo atleti gay dichiarati per la delegazione Usa alla cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici di Sochi, il presidente Obama ha voluto mostrare che gli gli Stati Uniti "non si conformano ad alcun tipo discriminazione". Lo ha detto lo stesso Obama in una intervista alla Nbc, in
cui ha affermato che "non c'è alcun dubbio che volevamo mettere del tutto in chiaro che noi non ci conformiamo ad alcuna discriminazione, comprese le discriminazioni sulla base degli orientamenti sessuali". La Russia ha preso in contropiede tutti e ha accompagnato la sfilata della squadra, salutata in piedi da un esultante Putin, da una provocatoria canzone del popolare duo femminile Tatù, associato nell'immaginario collettivo russo ad una coppia lesbica, relazione smentita dalle cantanti ma alimentata da video e canzoni sul tema. Il pezzo si chiama "Nas ne dogoniat", "Non ci raggiungeranno" evoca la storia di una coppia che vuole fuggire casa sfidando la società per stare insieme. Ma nel contesto olimpico il titolo sembra risolversi in una metafora sportiva, un monito a vincere.