giovedì 5 gennaio 2017
Finita l’attesa: oggi nelle sale i Minions di “Sing” e il 26 gennaio arriva “La La Land” Due pellicole che stregano
Il Musical al cinema incanta
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Un grande spettacolo per celebrare la potenza dei sogni, della musica e del palcoscenico. Un trionfo di canzoni, balletti e colori per riportare il musical all’emozionante splendore delle origini. Il nuovo anno cinematografico si apre all’insegna del buon umore e della leggerezza, sulle note di celebri hit dagli anni Quaranta a oggi. Da oggi infatti Sing, il nuovo cartoon della Illumination Entertainment, la premiata ditta dei Minions, vi trascinerà in un mondo interamente popolato da animali desiderosi a trovare nella musica il proprio riscatto. L’occasione arriva quando il koala Buster Moon, impresario di un teatro stile Broadway ormai in bancarotta, decide di non rinunciare alla passione che ha animato tutta la sua vita e organizza un talent show, al quale partecipano in migliaia.

Arriva così per Buster il difficile lavoro di selezione, e per il pubblico il momento di conoscere i diversi protagonisti: un topo che canta come Frank Sinatra ma è invischiato con la malavita locale, un gorilla che spera di sottrarsi alla vita criminale al quale il padre vuole destinarlo, una maialina che ha per troppo tempo messo da parte le proprie ambizioni per la cura del marito e di venticinque cuccioli, una porcospina punk decisa a liberarsi del fidanzato sbagliato e una dolce elefantina con una voce celestiale ma il panico da palcoscenico. Diretto da Garth Jennings, il film, candidato a due Golden Globe (come miglior cartoon e per la canzone originale Faith) è un’esplosiva miscela di esilaranti performance, con felici incursioni nel noir, nella commedia, nel melodramma, e nel ganster movie, tra decine di citazioni cinematografiche e omaggi musicali.

Nel film accade l’inimmaginabile, e l’invito è quello di non smettere di sperare, perché qualcosa di nuovo e bellissimo può nascere dalle rovine di un teatro, di una città o della propria stessa vita. E in un’epoca che ha spesso trasformato i talent show in un’arena per modeste competizioni e volgari conflitti, Sing ci riporta ad atmosfere di altri tempi, romantiche e sofisticate, dove lo spazio del talento era quello di un grande teatro ricco di storia, e la posta in gioco era molto più del denaro. Ma i sogni di chi spera possono cominciare anche nel traffico di un’assolata autostrada di Los Angeles, all’inizio di un nuovo giorno carico di promesse e delusioni. Ce lo racconta lo struggente, bellissimo La La Landche, candidato a sette Golden Globe, arriverà nelle nostre sale il 26 gennaio.

Diretto dal talentuosissimo 31enne Daniel Chazelle (già tre Oscar per Whiplash) il film ruota intorno alla romantica storia d’amore tra Mia, che lavora come cameriera negli studios della Warner sognando un posto tra le grandi stelle del cinema, e Sebastian, bravo jazzista che sbarca il lunario suonando jingle di Natale. Entrambi decisi a raggiungere il successo nella Città degli Angeli, «che venera ogni cosa e non dà valore a nulla», dove i sogni hanno un prezzo, ma non si può fare a meno di inseguirli, i due si incontrano, si detestano, si innamorano, si sostengono a vicenda, si allontanano, si ritrovano, tra balletti e canzoni che rendono omaggio alla vecchia Hollywood, ma al tempo stesso reinterpretano la tradizione in chiave contemporanea, adattandola al mondo di oggi. I protagonisti, Emma Stone, miglior attrice all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, e Ryan Gosling si muovono tra coreografie alla Gene Kelly e Bob Fosse, omaggi a Charlie Parker e Thelenious Monk, Stanley Donen, Jacques Demy e regalano stupore e meraviglia a un film che non teme di premere sul pedale delle emozioni e celebra, grazie anche alla notevole colonna sonora di Justin Hurwitz, il coraggio dei sognatori.

«Ho trascorso ore e ore in sale di attesa insieme a giovani attrici che sembravano molto simili a me – ha raccontato l’attrice – e poi il sogno di recitare è diventato realtà, ma Los Angeles è un posto davvero difficile, grande fonte di ispirazione, ma anche piena di luoghi oscuri». «È interessante fare film su chi è costretto a scelte difficili – aggiunge il regista – e la storia di Los Angeles è anche quella di chi non riesce a vedere avverati i propri desideri. Io avevo invec voglia di realizzare un film su un grande sogno, ricco di colori e musica, capace di regalare gioia, commozione e speranza a un pubblico già troppo disilluso».

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