La musica la si ascolta sempre più in streaming. Sullo smartphone o sul tablet. Per la prima volta, in Italia, i brani in arrivo via Spotify, Deezer o Tim Music superano quelli scaricati con il "vecchio" metodo del download.
Il dato ememerge da una ricerca fatta da Deloitte per Fimi, la Federazione dell'industria musicale italiana, e si riferisce ai primi sei mesi del 2014.
Secondo questa "fotografia" il mercato discografico cresce, i cd
resistono, l'intramontabile vinile continua il trend positivo, il digitale
aumenta la sua quota di mercato e , appunto, lo streaming per la prima volta
supera il download.
Il mercato fa segnare un +7% rispetto a un anno fa con 53,6
milioni di fatturato. Quasi la metà, il 43% (era il 38% un anno
fa), arriva dal digitale, che ha avuto un'impennata del 20% con
23 milioni.
I restanti 30,7 milioni sono realizzati dal segmento dei
supporti fisici, che rimane sostanzialmente stabile con un -2%
(poco più di mezzo milione di copie vendute in meno rispetto al
2013). Il cd, nonostante cominci a soffrire la concorrenza delle
nuove tecnologie digitali, rimane ancora il formato più diffuso
nel pubblico.
Il vinile mantiene e rafforza la sua posizione. Il trend sale
del 36%, anche se in termini di fatturato e volumi si tratta
ancora di un segmento estremamente contenuto: 98 mila copie
vendute contro 4,1 milioni di compact disc in sei mesi per un
valore di 1,3 milioni di euro, una cifra che copre circa il 2,6%
del mercato.
Tornando allo streaming, tra audio e video, è cresciuto del 95% (mentre il download è sceso del 18%) e rappresenta oggi il 55% dei ricavi del digitale, rispetto al 34% del 2013. Complessivamente lo streaming ha generato 12,6 milioni
di euro contro i 9,8 milioni del download.
In particolare lo streaming audio, dominato dall'avvento
delle piattaforme come Tim Music, Spotify e Deezer, è cresciuto
del 134% arrivando a conquistare 5,6 milioni di euro, mentre lo
streaming video, sostenuto dalla pubblicità, tra YouTube e Vevo,
è salito del 72% fatturando quasi 7 milioni di euro.
Nel 2013 il mercato discografico italiano era tornato a
crescere per la prima volta del 2% dopo undici anni consecutivi
di declino.