Ancora una volta la fiction rinuncia a raccontare una famiglia «normale» (come se non ce ne fossero più o non fossero sufficientemente interessanti) e preferisce dedicarsi alle sue versioni rivedute e scorrette, strizzando l’occhio – a colpi di stereotipi tv – al mercato americano. Dove, come spiega Francesco Quinn (uno dei protagonisti di 4 padri single, in onda stasera alle 21.10 su Canale 5) «il divorzio è all’ordine del giorno». Per farlo, Mediaset ha arruolato Gabriele Muccino, impegnato per la prima volta nella produzione di un tv movie di cui ha ideato il soggetto e curato la direzione artistica. Girato completamente in America e diretto da Paolo Monico, il film racconta la storia di quattro italiani che vivono a New York, accomunati dall’età (quarant’anni e dintorni), dalla scuola dei figli e dalle sventure coniugali: Jacopo (Alessandro Gassman) è un affascinante dentista dongiovanni, lasciato dalla moglie stanca dei continui tradimenti; Dom (Francesco Quinn) è un architetto ancora innamorato della moglie che lo ha lasciato a causa di una sua relazione extraconiugale e che lui vorrebbe riconquistare; Ennio ( Joe Urla) è un agente immobiliare che decide di chiedere il divorzio alla moglie solo per «giocare d’anticipo» e dissuaderla dall’idea di separarsi; George (Lenny Venito) è un poliziotto frustrato dalla routine. Niente a che fare, nonostante la sceneggiatrice, Liz Tuccillo, sia la stessa di Sex & The City, con l’americana Desperate Housewives o l’italiano Amiche mie: i 4 padri single di Muccino non hanno niente a che fare con le colleghe televisive. Gli uomini, almeno quelli di Muccino, non si confidano tra di loro se non per lo stretto indispensabile, e il massimo che riescono a condividere è una birra, bevuta in silenzio in un pub, davanti ad un maxischermo che trasmette una partita di calcio della nazionale italiana. «Noi uomini siamo davvero così – osserva Alessandro Gassman –. Le amicizie maschili sono diverse da quelle femminili, mantengono un aspetto ludico e, ammettiamolo, infantile fino a tarda età. Per rinsaldare l’amicizia, noi giochiamo insieme». Prendendo spunto dal suo personaggio, l’attore aggiunge: «Per fortuna ho molto poco in comune con lui. Io non potrei immaginare la mia vita senza una donna al mio fianco. Però devo riconoscere che sono circondato da amici che, alla mia età, sono già pluriseparati o scapoli incalliti che non riescono a trovare una loro dimensione affettiva». Una realtà che Francesco Quinn spiega così: «Noi italiani siamo mammoni. Il mio Dom cerca, nella moglie, una donna che gli faccia da madre. Siamo troppo abituati ad essere coccolati dalle mamme».