Jules Bianchi non ce l'ha fatta. Il
25enne pilota francese, vittima di uno spaventoso incidente nel Gp del
Giappone del 5 ottobre dello scorso anno, si è spento venerdì sera nel
Centre Hospitalier Universitaire di Nizza, dove era ricoverato in
seguito alle gravissime lesioni cerebrali subite nello schianto."Jules si è battuto fino alla fine, come ha sempre fatto, ma ieri la
sua battaglia è finita", ha annunciato
la famiglia del pilota in una
nota su Facebook.
"Il dolore che proviamo è immenso e indescrivibile. Desideriamo
ringraziare lo staff medico dell'ospedale che si è occupato di lui con
amore e dedizione - aggiunge la famiglia di Bianchi -. Ringraziamo anche
il personale del centro medico generale nella prefettura di Mie in
Giappone che si è occupato di Jules subito dopo l'incidente, così come
tutti gli altri medici che sono stati coinvolti nelle cure per Jules
nel corso degli ultimi mesi". "Inoltre, ringraziamo i colleghi, gli amici, i tifosi di
Jules e tutti coloro che hanno dimostrato il loro affetto per lui in
questi ultimi mesi. Ci hanno dato grande forza e aiutato nei momenti
difficili. L'ascolto e la lettura dei tanti messaggi ci hanno fatto
capire quanto Jules avesse toccato i cuori e le menti di tante persone
in tutto il mondo. Vorremmo chiedere infine che la nostra privacy sia
rispettata in questo momento difficile", conclude la nota della
famiglia Bianchi.Cordoglio nel mondo della Formula Uno. "Siamo devastati per la perdita di Jules dopo una così ardua battaglia. È stato un privilegio averlo fatto correre per il nostro team", dichiara la
Marussia, il team per il quale Bianchi correva.
"Ciao Jules, per sempre nei cuori Ferrari" scrive la
Scuderia Ferrari su Twitter. Dopo le esperienze nelle serie minori è stata proprio la Ferrari a individuare Bianchi come talento, ingaggiandolo come test driver e inserendolo nella Academy ferrarista, di cui Bianchi era membro.