Facciamoci coraggio, sarà un mese difficile per i calciofili italiani. Scattano i Mondiali di Russia e per la prima volta dopo sessant’anni l’Italia rimarrà a guardare (per l’arcinota mancata qualificazione della Nazionale di Ventura). Ma tant’è. E se la delusione brucia ancora bisognerà farsene una ragione. Si entra dunque nel vivo dopo la benedizione di Putin (che ha ringraziato la Fifa e il presidente Infantino per la fiducia) e l’augurio di papa Francesco: «Possa questa importante manifestazione sportiva diventare occasione di incontro, di dialogo e di fraternità tra culture e religioni diverse, favorendo la solidarietà e la pace tra le nazioni». Prima ancora però dei verdetti del campo un vero “terremoto” ha scosso la Spagna, una delle favorite alla vittoria finale che perde il suo ct, Julen Lopetegui, a poche ore dall’esordio domani contro i campioni d’Europa del Portogallo di Cristiano Ronaldo. Il tecnico è stato cacciato, senza tanti giri di parole, dal nuovo presidente federale Luis Rubiales che non ha per nulla gradito il fatto che il tecnico sia stato annunciato martedì dal Real Madrid come allenatore per la prossima stagione. A nulla sono valse le pressioni dei capitani Ramos, Iniesta e Silva e dei “senatori” Reina, Busquets e Piquè. «Lopetegui è uno dei migliori allenatori al mondo - ha spiegato Rubiales - sulla scelta del Real Madrid nessuna questione: ma se vincere conta, conta ancor di più il modo in cui si lavora. E la federazione è stata avvertita dal ct con una telefonata avvenuta cinque minuti prima dell’annuncio del Real». La panchina allora è stata affidata a Fernando Hierro, bandiera del Real Madrid e già nello staff della Nazionale spagnola.
A Mosca scatta la rassegna iridata con la Spagna sotto choc per il ribaltone in panchina: esonerato Lopetegui, al suo posto Hierro
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