Un importante potenziamento della tv generalista conun aumento di produzioni di fiction e intrattenimento italiani, una decisavirata verso le nuove tecnologie del web, sempre più investimenti sulla radio euno sganciamento progressivo dalla pay tv. Queste le novità annunciate ieri durantela presentazione dei palinsesti autunnali a Montecarlo dallo stato maggiore diMediaset, Pier Silvio Berlusconi in testa, per superare la crisi causata dall’”affaire”Vivendi (con cui l’azienda del Biscione è in causa per il mancato acquisto diMediaset Premium da parte dei francesi) che ha pesato sul bilancio 2016 per 341milioni di euro di perdite e dal moltiplicarsi dei canali concorrenti anche sulweb.
ARRIVANO LA FICTION CON MORANDI E IL CARTONE DICELENTANO
In Italia,però, è ancora la tv generalista, “quella in diretta calda” dice Berlusconi, afare i grandi numeri, verranno aumentate le serate autoprodotte che sarannoogni settimana 5 su Canale 5 e 4 su Italia 1 e Rete 4 con 1000 ore diproduzione in più rispetto alle attuali 12mila. Da qui l’arrivo in autunno diserie come “Immaturi” di Paolo Genovese tratta dall’omonimo film con Luca ePaolo e Ricky Memphis, il recupero di volti amati come Raoul Bova in “Ultimo” eil bel ritorno all’impegno civile con “”Squadra mobile – Mafia capitale” e“Liberi sognatori”, 4 film per raccontare 4 eroi contemporanei assassinatidalla malavita organizzata come Libero Grassi (Giorgio Tirabassi), Renata Forte (Cristiana Capotondi), MarioFrancese (Claudio Gioè e Marco Bocci), e Emanuela Loi (Greta Scarano e RiccardoScamarcio). Torna alla recitazione Gianni Morandi ne “L’isola di Pietro” dellaLux Vide in onda in autunno.
IL CARTONE ADRIAN: RIAPPARIRA’ ANCHE CELENTANO?
Un caso a sé è “Adrian”, il travagliato (e costoso)kolossal a cartoni apocalittico prodotto dal Clan Celentano inizialmente perSky, ideato e scritto dallo stesso cantante che ha arruolato il disegnatore MiloManara, il musicista Nicola Piovani, gliscrittori Alessandro Baricco e lo scomparso Vincenzo Cerami. Un cartone“profetico”, dal tratto elegante, che parla di guerra e dell’egoismo dell’uomodi cui ieri si sono visti i primi spettacolari estratti: un Celentanoringiovanito si aggira, fra esplosioni e reparti speciali, in un mondo fatto diguerra e violenza. Riuscirà l’uomo a tornare a dire “io sono” al posto di “ioho”? Un’ora e mezza in tutto spalmata in 13 puntate in prima serata su Canale 5forse già ai primi di gennaio 2018, in concomitanza con gli 80 anni delMolleggiato che potrebbe anche riapparire in video.
L’INTRATTENIMENTO PUNTA SU BONOLIS, TORNA LAGIALAPPA’S L’intrattenimento è dominato dalla corazzata De Filippi (ben 9 iprogrammi, fra cui il nuovo format “House party”), dallo stakanovista GerryScotti che avrà un nuovo quiz preserale “The wall” e da Bonolis “pigliatutto”su Canale 5 con “Music”, “Chi ha incastrato Peter Pan?” rinnovato, “Avanti unaltro” e su Italia 1 con una versione rivista de “Il senso della vita”. Fravarie interessanti innovazioni, Mediaset però non riesce proprio a rinunciare aun format come “Il grande fratello vip” che l’anno scorso aveva brillato pervolgarità. In arrivo dalla Rai Nicola Savino, impegnato nelle “Iene” e in unnuovo show per Italia 1, dove torna anche la Gialappa’s band mentre sempre suItalia 1 arriva la comicità “Emigratis”di Pio e Amedeo e un nuovo reality coi vip “Surviving Africa”. Su Rete 4arrivano documentari nuovi realizzati interamente da Mediaset, una nuova seriedi inchieste e reportage e “Madre mia” docufiction con Al Bano, storia di unsecolo d’Italia rvisto dalla famiglia Carrisi. Nessun altro acquisto Rai,conclude Berlusconi confermando di non avere offerto contratti né a Fabio Fazio né aMassimo Giletti.
MEDIASET PREMIUM VENDE I DIRITTI DEL CALCIO A SKY?
Pier Silvio Berlusconi arretra sulla pay: “Ci siamoaccorti che il mercato pay in Italia non è cresciuto come ci aspettavamo ed èrimasto fermo a 6 milioni e mezzo di abbonati totali, rispetto ai 12 milioniattesi. La pay tv non è morta, ma lo è per chi si muove da solo, al contrariodi chi si muove a livello transnazionale o nell’ambito della telefonia” (vediSky o Netflix). Di qui ilridimensionamento di Mediaset Premium che detiene ancora per il 2017/2018 idiritti della Champions League (anche per Canale 5) e della Serie A, ma che infuturo vedrà un progressivo sganciamento dal calcio “che ha raggiunto prezzisenza senso” e punterà su film e serie tv su modello Infinity. Anzi, Mediasetpotrebbe cedere già i diritti Champions 2017/2018 “se Sky fosse disponibile adarci quello che compensa i mancati ricavi” per Premium derivanti dalla perdita dell’esclusiva. Inoltre trovare unaccordo fra Mediaset e Telecom Italia, anche in vista della prossima asta per idiritti di serie A, “è sempre piu difficile a causa del comportamento divivendi”, principale socio di Tim, dicel’ad.
Le nuove strategie sono altre. A partiredall’acquisto del canale 20 del digitale terrestre e di Radio Subasio (leaderin Centro Italia) rafforzando il bouquet di Mediaset Radio (Radio 105, Radio101 e Virgin Radio). Inoltre nasce Mediaset Play, nuova piattaforma digitaleche aumenta l’interazione fra televisione e web, sviluppando i programmi ondemand, ma soprattutto utilissima all’azienda per profilare il pubblico e perinviare pubblicità personalizzate. L’uso dei dati sarà ilvero business del futuro.