"Non avrei mai pensato di tornare
all'Inter. Sono molto felice, spero di dare una mano per tornare a
vincere. Ma non ho la bacchetta magica". Roberto Mancini comincia la
seconda avventura sulla panchina nerazzurra. Il tecnico, che ha
guidato la formazione milanese dal 2004 al 2008, prende il posto
dell'esonerato Walter Mazzarri.
"Mi hanno chiamato giovedì sera, ci
siamo visti e mi hanno spiegato il progetto nel quale credo,
altrimenti non avrei accettato. Credo che questa possa essere un'altra
bella storia: io non ho la bacchetta magica, l'obiettivo è tornare a
vincere con il lavoro", dice Mancini nella conferenza di presentazione
ad Appiano Gentile. "Il mio programma per i primi 100 giorni? Facciamo
1000... -sorride-. In realtà, bisogna marciare spediti. Dobbiamo
cominciare subito a lavorare bene per ottenere risultati".
L'intesa con il presidente Erick Thohir è maturata in tempi
brevissimi. "Bisogna chiedere a lui per quale motivo mi abbia
contattati... È successo tutto molto in fretta, mi fa piacere che i
tifosi siano contenti perché vuol dire che è stato fatto qualcosa di
importante. L'entusiasmo è alla base del lavoro e di ogni vittoria.
Ora sta a noi riportare i tifosi allo stadio e ricominciare a
vincere", dice rispondendo alle domande sulla caldissima accoglienza
che gli hanno riservato i tifosi.
Rispetto all'Inter di 10 anni fa, la squadra attuale
appare di livello inferiore. "Non conosco benissimo tutti i giocatori,
se non per averli visti qualche volta. È difficile fare paragoni tra
quest'Inter e quella che ho lasciato anni fa", dice Mancini.
"Considero Mazzarri un allenatore bravo. Mi sembra che questa squadra
abbia qualità, come l'aveva l'Inter di 10 anni fa. Penso si possa
lavorare bene", aggiunge senza sbilanciarsi sulle eventuali operazioni
di mercato per gennaio: "Prima devo conoscere bene la squadra". Parole
speciali per l'ex presidente Massimo Moratti, con cui Mancini ha avuto
contatti nei giorni scorsi. "Moratti è felice, me lo ha detto e questo
mi fa molto piacere. Abbiamo cominciato a vincere insieme 10 anni fa,
ora la società ha un assetto diverso ma Moratti è sempre una figura
importante", afferma.
"Con Thohir ho parlato solo al telefono, ha entusiasmo e
vuole portare l'Inter al successo. Era dispiaciuto per Mazzarri: in
Italia, gli allenatori vengono licenziati di più rispetto a quanto
accade all'estero. Quando si cambia, la responsabilità non è solo del
tecnico. Qui c'è da fare qualcosa e spero venga fatto ciò che è stato
fatto 10 anni fa. Ognuno, quando comincia a giocare a calcio da
bambino, lo fa per vincere", prosegue. "Questa è una squadra giovane,
si può crescere se si lavora con entusiasmo. Si può arrivare a
costruire un'Inter forte nel tempo", dice, sorridendo a chi pronostica
una sua permanenza 'eternà sulla panchina nerazzurra: "Non credo di
rimanere all'Inter quanto Alex Ferguson è rimasto allo United".
Nella Serie A 2014-2015, l'Inter può al massimo puntare al terzo
posto. "Ho sempre pensato che Inter, Milan e Juventus sono i tre club
più importanti al mondo, penso che ci sarà da combattere contro di
loro. La Juventus sta facendo benissimo, il Milan tornerà grande e noi
dovremo lottare con loro. Oltre che con Roma e Napoli". La seconda
avventura nerazzurra partirà con il derby e poi con la sfida con la
Roma: "Non ho pensato al calendario che ci attende, quando ho
accettato sapevo solo che c'era il derby".