venerdì 21 febbraio 2020
Originale spettacolo al No’hma Teresa Pomodoro di Milano. In scena Silvia Malagugini, fra canti tradizionali e musica colta: l'urgenza di comprendere la complessità del mondo femminile
“Airs de rien” di Silvia Malagugini

“Airs de rien” di Silvia Malagugini

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Tre donne vestite di pizzo bianco e nero, avanzano lente e fiere sul palco tenendosi per mano, accompagnate sullo sfondo dai disegni animati di altre donne velate di nero, che potrebbero appartenere a un Paese qualunque del Mediterraneo di ieri e di oggi. Donne unite da un comune destino, non ci sono differenze quando si tratta di raccontare l’adolescenza, il primo amore, la gelosia, il dolore dell’abbandono e della morte e infine il miracolo della vita che rinasce. Se questo poi viene interpretato dai canti più antichi della musica popolare italiana da Nord a Sud, ci si ritrova proiettati in uno spazio senza confini e tempo, in una sospensione di rarefatta poesia e concreta comprensione umana. Queste ed altre sottili e profonde emozioni arrivano da uno spettacolo originale, Airs de rien, applaudito al Teatro No’hma Teresa Pomodoro di Milano da un pubblico rimasto con il fiato sospeso sino all’ultima nota. Merito di Silvia Malagugini, musicista, cantante e ricercatrice delle tradizioni musicali italiane, che ha intessuto una chicca di spettacolo in anteprima assoluta (verrà di nuovo rappresentato il prossimo 2 marzo a Parigi presso lo Studio de l’Ermitage) accompagnata sul palco dalle cantanti Joelle Faye e Roberta Trapani, con la collaborazione alla regia di Anne De Broca e con gli affascinanti ed evocativi video del pittore Tommaso Buldini. Una produzione della Compagnia Nonna Sima (dal nome della nonna russa dell’artista) che da anni si occupa di teatro canzone di qualità. “Sono stati fondamentali per me due incontri, quelli con Giovanna Marini con cui giovanissima collaborai per il mitico album Bella ciao, raccogliendo i canti popolari direttamente dalle anziane dei paesini italiani – ci racconta la Malagugini – E quello con Dario Fo. Lavorai per due anni nella sua compagnia dal 1970, poi andai a Parigi, terreno fertile per questo tipo di operazioni culturali, a fondare la mia compagnia nel 1996”. Da allora decine di spettacoli e riconoscimenti Oltralpe, sino a questo Airs de rien che vede intrecciarsi e fondersi le splendide voci delle tre cantanti, testimoni e attrici come le Parche del ciclo della vita. Musica tradizionale dal XV al XVII secolo, dai canti popolari di Lombardia e Toscana fino alle lamentazioni sarde e siciliane, e musica colta da Haendel e Monteverdi si fondono in un racconto strutturato per raccontare l’amore e la passione, il tradimento e il senso di abbandono, la morte dell’amato e la nascita di una nuova vita. E quindi un’aria di Monteverdi si fonde nell’antico canto rivendicativo delle lavandaie del Vomero, a un lamento funebre salentino subentra il canto d’amore di un carrettiere siciliano, a un’altra villanella che rammenta il tempo che passa inesorabilmente per gli amanti, risponde un’intensa preghiera di Alessandro Stradella. Il cuore del progetto è una raccolta inedita di villanelle napoletane del ‘500 che l’artista con la sua compagnia Nonna Sima ha pazientemente tradotto e adattato ai giorni nostri, attraverso un prezioso lavoro filologico dall’impatto contemporaneo. “Attraverso le voci delle donne di ieri, in realtà cantiamo l’oggi e l’urgenza di comprendere la complessità di un mondo femminile troppo spesso sofferente” aggiunge l’artista che ha lanciato una campagna di crowfunding per sostenere il progetto affinché possa avere una tournée anche italiana più completa, come si merita. I dettagli e i video si possono trovare su Youtube, su Facebook e sul sito dell’artista www.silviamalagugini.net.

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