È morto martedì sera nella sua casa di Murano, Lino Toffolo, stroncato da un infarto all’ora di cena: era ancora convalescente per la frattura a un braccio, conseguenza di una brutta caduta. Con lui se ne va un artista poliedrico, un attore votato al comico surreale e all’ironia, che sapeva anche comporre musica, suonare, e cantare. Chi non lo ricorda interprete di
Johnny Bassotto, la canzone per bambini composta con Bruno Lauzi e Pippo Caruso che lo lanciò ai vertici dell’Hit Parade nel 1976? Toffolo cominiciò nel 1963 con il cabaret al Derby di Milano. Faceva parte di quel gruppo di nuovi comici usciti dal cilindro del brianzolo Walter Valdi il quale aveva nel dialetto lombardo il punto di forza dei suoi corrosivi sketch: è stata la “chioccia” di quasi tutti i migliori che bazzicavano lì, l’avvocato milanese con lo studio in via Podgora e il cuore sulla pedana del Club di via Monte Rosa 84. E tra questi rampolli c’era, appunto, anche Toffolo, veneziano verace, che parlava la sua lingua d’origine, benché “annacquata”, anche sul palco dello storico locale vicino a San Siro, inserendosi con il suo personaggio, un esilarante ubriacone, tra un brano jazz suonato al pianoforte da Enrico Intra, una canzone strampalata di Enzo Jannacci e un monologo semiserio di Franco Nebbia, due milanesi e un romano. Ma Lino, nato sull’isola della Serenissima nel 1934 e figlio di un maestro vetraio, quell’accento lagunare delle sue origini non lo avrebbe abbandonato mai, anche quando era costretto a recitare in italiano. Al cinema esordisce negli anni ’60 in commedie brillanti. Nel 1968 è scelto da Ettore Fizzarotti per la parte del soldato
imbriagonel musicarello
Chimera. Tra i film che gli hanno dato maggiore popolarità,
Brancaleone alle crociate (1970), di Mario Monicelli e
Yuppi du (1975), ambientato nella sua Venezia, in cui lavorò con Adriano Celentano. È stato anche al fianco di Marcello Mastroianni in
Culastrisce nobile veneziano (1975), di Flavio Mogherini. In televisione fu sempre amabile conduttore in trasmissioni come
Tuttinfamiglia (1987) e
Casa mia (1990). Toffolo aveva 82 anni, lascia la moglie e tre figli.
COMICO. Lino Toffolo
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