Il lavoro al centro di una tavola rotonda a Roma, in cui si è parlato di economia civile, di cittadinanza dal basso e di consumi che premiano le aziende “sostenibili”, che mettono al centro al persona e il territorio
Maggior peso al contrasto alla corruzione per quanto riguarda la governance. Maggiore tutela della salute dei lavoratori per quanto riguarda gli indicatori dei rapporti con gli azionisti Più peso al contrasto del lavoro minorile per quanto riguarda i diritti umani. Infine, sul versante ambientale impegno sulle fonti rinnovabili. Sono le priorità che indicano i cittadini per la responsabilità d’impresa nel sondaggio condotto su 1.200 persone realizzato da Retinopera e presentato oggi a Roma dall’economista Leonardo Becchetti nel convegno “Una mattina di felicità generativa”.
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Le donne danno pesi più alti su ogni istanza del 44% rispetto agli uomini, indicando una maggiore sensibilità su questi temi. Mentre non si registra una sostanziale differenza tra credenti e non credenti , a riprova che la responsabilità sociale d’impresa è un terreno comune. Dopo i saluti di benvenuto del coordinatore e del segretario di Retinopera - Franco Miano e Vincenzo Conso - l’illustrazione dello studio alla quale è seguita una tavola rotonda, coordinata dal caporedattore di Avvenire, Francesco Riccardi. Sono intervenuti Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl, Sergio Gatti, direttore di Federcasse, monsignor Fabiano Longoni, direttore del’Ufficio Cei per la pastorale sociale e del lavoro, Mauro Magatti, sociologo della Cattolica ed Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera. Il convegno si è svolto nella Giornata nazionale del consumo responsabile. Alla fine si è svolto, come in altre città italiane (Milano, Napoli, Firenze, Savona, Lipari e Taranto) un “cash mob”, cioè l’acquisto di prodotti da aziende sostenibili.