Un attivista durante la Settimana del clima di New York - Reuters/Eduardo Munoz
«Unire il settore dell’arte visiva per intraprendere azioni rapide, ambiziose e significative sul fronte della crisi del clima e della natura». L’obiettivo della nuova coalizione Art Charter for Climate Action (ACCA) è la riduzione dell’impatto ambientale della filiera delle arti visive, legato alla produzione, al trasporto e all’esposizione delle opere. L’iniziativa si inserisce nel programma dell'Accordo di Parigi e dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.
La creazione di ACCA è stata annunciata lo scorso 22 settembre in occasione dell’Assemblea generale dell’Onu e della Settimana del clima di New York. Le quattro organizzazioni fondatrici, International Committee for Museums and Collections of Modern Art (CIMAM), Julie’s Bicycle, Gallery Climate Coalition (GCC) e ART 2030 comprendono oltre 1.000 membri in più di 70 Paesi. Numero destinato a crescere, in previsione dell’apertura della carta ai firmatari nell’aprile 2024, durante l’inaugurazione della Biennale di Venezia.
«Ogni membro fondatore ha un diverso interesse nel settore dell’arte visiva», ha spiegato Heath Lowndes, direttore e co-fondatore di GCC. CIMAM riunisce direttori e curatori di musei, collezioni e archivi d’arte moderna e contemporanea a livello globale. L’associazione non profit Julie’s Bicycle raccoglie specialisti in ambito culturale e ambientale per delineare possibili azioni contro la crisi climatica. GCC si propone di fornire linee guida sostenibili per il settore artistico, incoraggiando un cambiamento sistemico. L’organizzazione no profit ART 2030 sostiene installazioni su larga scala, eventi e programmi per allineare l’arte agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu. «I cambiamenti individuali hanno un’efficacia limitata. Se uniamo le nostre risorse, le singole iniziative non solo raggiungeranno un pubblico più ampio, ma trasformeranno anche la filiera dell’arte visiva», ha dichiarato Lowndes.
ACCA si propone di diventare un esempio per l’intero settore, promuovendo iniziative che incentivino la transizione green e l’adattamento agli effetti già evidenti del riscaldamento globale. In questa prospettiva, la coalizione intende unire sia il comparto pubblico che quello commerciale, includendo artisti, musei, accademie, ONG e industrie. Attraverso la collaborazione tra i membri e il contributo di esperti in scienza climatica, il gruppo ha intenzione di sviluppare pratiche sostenibili e conoscenze condivise che rispettino le politiche della United Nations Framework Convention on Climate Change, il trattato internazionale volto alla riduzione dei gas serra.