Era il 1968 quando in televisione trionfava La famiglia Benvenuti, serie di telefilm che raccontava le vicende quotidiane di mamma Marina, papà Alberto, dei loro figli Ghigo e Andrea e della tata Amabile. Nessun effetto speciale, niente guest star: solo le cose di tutti i giorni (dal lavoro del padre ai compiti scolastici dei figli, dal trasloco nella casa nuova alle discussioni coniugali) in cui gli spettatori potevano facilmente riconoscersi tributando, non a caso, uno straordinario successo al telefilm. Oggi, a quarant’anni di distanza, quella famiglia in tv non esiste più. Non nel senso dei Benvenuti ma in quello della famiglia tradizionale. Nei palinsesti televisivi non c’è n’è quasi più traccia. A farla da padrone sono quelle che vengono contrabbandate come famiglie ’moderne’, protagoniste di serie tv (il più delle volte importate d’oltreoceano) praticamente impeccabili dal punto di vista della scrittura e della regia e, dunque, di grande appeal sul pubblico. Ad aprire il filone in questo senso sono state le Desperate Housewives, casalinghe nevrotiche e un po’ pettegole della provincia americana, improbabilmente truccate ed eleganti anche durante i lavori domestici e il giardinaggio. Sulla falsariga delle loro vicissitudini (e del loro successo) arrivano ora in tv (entrambe sul canale di Sky FoxLife, a partire dal 5 febbraio) Cougar Town e Modern Family. La prima ha per protagonista Jules, madre quarantenne che ha trascorso gli anni tra i venti e i trenta crescendo il figlio nella cittadina di provincia in cui vivono. Praticamente quello che fanno, o dovrebbero fare, tutte le madri. Ma, siccome siamo in tv, Jules che è da poco tornata single, ha deciso di recuperare il tempo perduto in un modo un po’ curioso: accettando una serie di appuntamenti con ragazzi più giovani di lei. La Modern Family dell’omonima serie, invece, è composta da Joy, uomo di mezza età divorziato e ora sposato con una colombiana molto più giovane di lui e dai suoi (di lui) due figli: Claire, casalinga sposata con figli e Mitchell, fidanzato con un uomo e di ritorno dal Vietnam dove ha adottato una bambina. Naturalmente le due serie in questione sono solo gli ultimi arrivi di una tendenza che infila coppie scoppiate e famiglie scombinate un po’ dappertutto, dalle corsie dell’ospedale di Grey’s Anatomy (dove i medici sono più presi dalla loro vita privata che da quella dei pazienti) alla casa dei Martini di Un medico in famiglia o a quella de I Cesaroni, tanto per tornare a casa nostra. Quello che, insomma, una volta era appannaggio esclusivo di prodotti come Dallas o Beautiful, talmente eccessivi e lontani dalla vita di tutti i giorni da essere considerati ’fumettoni’, oggi è purtroppo ritenuto un ingrediente fondamentale per una serie televisiva che voglia avere successo. Con buona pace della realtà che dovrebbe accontentarsi di fare capolino dai reality show.