Clamoroso all’Olimpico: la Lazio vince 2-1, convince e si qualifica per la finale di Roma del 13 maggio; la Juventus perde partita e faccia, e saluta (anche) la Coppa Italia. Dopo il 2-1 per i biancocelesti dell’andata, ci si aspettava una partita arrembante da parte dei bianconeri. Così non è stato. La grinta e la determinazione sono rimaste promesse della vigilia. Anche quest’anno “zero titoli”, come direbbe il grande nemico Mourinho. Claudio Ranieri aveva posto l’obiettivo di «migliorarsi » rispetto all’annata precedente. Ma di questo passo, la Juve finirebbe proprio come l’anno scorso, quello del ritorno in A. Stavolta però il 3° posto non può essere venduto come un risultato soddisfacente. Già durante la partita di ieri sera, dagli spalti si sono levati cori contro la dirigenza. I tifosi bianconeri hanno già perso la pazienza e temono di dover aspettare troppo per tornare a gioire come ai tempi belli. Conte alle porte? La contestazione non ha colpito Ranieri, anche se la scelta di lasciare in panchina nella partita decisiva Camoranesi, Del Piero e Nedved sembra inspiegabile. Tant’è vero che nel secondo tempo, con la Juve già colpita al 46’ da Zarate in versionde “Pinturicchio” (stop e tiro a giro dal limite dell’area sul palo lontano), Ranieri è tornato sui suoi passi. Dentro i tre vecchi, fuori Marchionni (inguardabile), Giovinco (deludente) e Iaquinta (non pervenuto). E la Juve è partita decisamente meglio nella seconda frazione. Più decisa, più motivata, arrembante. Fino alla doccia gelata del gol di Kolarov (52’): un tiro da fuori area deviato da Grygera che ha beffato Buffon, fuori posizione. Pratica qualificazione archiviata per la Lazio, la Signora ha provato a salvare almeno l’onore. La missione è riuscita a capitan Del Piero, che al 64’ ha firmato 12 finale con un bel destro a pochi passi da Muslera. Sfortunato invece Nedved, che ha stampato il pallone sul palo dopo una bella incornata, su cross di Camoranesi chepoi si è fatto espellere. La Juve ha così chiuso in dieci, umiliata e sconfitta da una Lazio che ha meritato la finale, che giocherà in casa (a Roma il 13 maggio) contro Inter o Sampdoria. Delio Rossi si gode l’impresa. Ranieri si prepara all’inevitabile processo.