sabato 3 gennaio 2015
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È vero, lo si dice spesso, tutte le volte che i film italiani vincono prestigiosi premi internazionali, e negli ultimi mesi ne abbiamo vinti tanti. Si dice che il nostro cinema di qualità stia attraversando una fase di rinascita dentro e fuori i confini nazionali. Spesso, lo sappiamo, si è trattato di fuochi di paglia, sogni di gloria destinati a fallire in fretta, ma la settima arte made in Italy sta realmente vivendo un momento speciale, merito anche dei Festival internazionali che, se anche non dispensano targhe e statuette, permettono comunque agli autori di farsi conoscere e apprezzare in tutto il mondo. Tanto che non sono pochi i nostri registi corteggiati da star internazionali, pronti a rispondere alla chiamata degli eredi di Fellini e Antonioni, convinti che un film italiano nella propria filmografia dia lustro al curriculum. Sulla scia di celebri colleghi come Ingrid Bergman, Dustin Hoffman, Clint Eastwood, Robert De Niro, Marlon Brando, Gerard Depardieu, Sharon Stone, Fanny Ardant, Philippe Noiret, Jack Lemmon, Walter Matthau, Orson Welles, Shelley Winters, Jack Nicholson, Vanessa Redgrave, Rod Steiger, Burt Lancaster, Dirk Bogarde, Helmut Berger, Alain Delon, Jean-Luis Trintignant, Liz Taylor, Richard Burton, Keanu Reeves, Bette Davis, Will Smith, Tilda Swinton, solo per citarne qualcuno. E la presenza di attori celebri in tutto il mondo, frutto anche di regole imposte dalle coproduzioni, si sa, aiuta a vendere. Pochi sanno che Adam Driver, protagonista insieme ad Alba Rohrwacher di Hungry Hearts di Saverio Costanzo, doppia Coppa Volpi a Venezia per l’interpretazione maschile e femminile, è tra i protagonisti della nuova trilogia di Star Wars diretta da J.J. Abrahams: al Lido l’attore ci era arrivato proprio dal set di Il risveglio della forza. Attesissimo dopo l’Oscar La giovinezza di Paolo Sorrentino, che probabilmente vedremo a Cannes: dopo l’esperienza con Sean Penn e Frances McDormand in This Must Be the Place il regista napoletano ha voluto nel suo nuovo film, che vede protagonisti un direttore d’orchestra ormai in pensione e un anziano regista ancora al lavoro, un cast tutto internazionale che comprende Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano e Jane Fonda. Stessa scelta per Matteo Garrone che con Il racconto dei racconti ha portato Salma Hayek, Vincent Cassel, John C. Reilly e Toby Jones nel mondo delle favole seicentesche e barocche del napoletano Gianbattista Basile, mentre Nanni Moretti in Mia madre, storia di una crisi personale, culturale e sociale, ha chiamato sul set l’americano John Turturro al fianco di Margherita Buy, alter ego del regista. Nuova esperienza internazionale (dopo La leggenda del pianista sull’oceano con Tim Roth e La migliore offerta con Jeoffrey Rush) anche per Giuseppe Tornatore che a partire da marzo gira tra Edimburgo e il Piemonte La corrispondenza, storia d’amore tra un astrofisico e una studentessa universitaria ossessionata da un orribile senso di colpa. Protagonisti Jeremy Irons (che in Italia ha lavorato anche con Bernardo Bertolucci) e la ex Gossip Girl Blake Lively. Nella commedia corale Latin Lover di Cristina Comencini, che raduna un gineceo di mogli e figlie per celebrare i dieci anni della scomparsa di un celebre attore, troviamo al fianco di Virna Lisi, recentemente scomparsa, e tra i tanti nomi stranieri, anche Marisa Paredes, signora del cinema spagnolo nonché icona del cinema di Pedro Almodovar, e Jordi Mollà, mentre per la sua opera prima, L’attesa, Piero Messina, assistente alla regia di Sorrentino negli ultimi film, ha potuto contare sul carisma della francese Juliette Binoche che vedremo nei panni di una madre in attesa del figlio insieme alla fidanzata di quest’ultimo. Il giovane e talentuoso Barry Ward, scoperto grazie all’ultimo film di Ken Loach, Jimmy’s Hall - Una storia d’amore e libertà, è tra gli interpreti de L’accabadora di Enrico Pau, ambientato in Sardegna nella prima metà del Novecento, e l’argentino Rodrigo De La Serna vestirà i panni di papa Bergoglio in Chiamatemi Francesco, il film biografico di Daniele Luchetti che uscirà in due versioni, una per il grande schermo e una in due puntate per Canale 5.Al suo quarto film americano, Fathers and Daughters, Gabriele Muccino, che con L’ultimo bacio aveva conquistato attori e produttori d’oltreoceano, ha radunato sul set star del calibro di Russel Crowe, Jane Fonda, Diane Kruger, Amanda Seyfried, Octavia Spencer, Aaron Paul per raccontare una commovente storia d’amore tra un padre e una figlia costretti a stare lontani per molti anni, e un altro regista nostrano molto apprezzato negli Usa, Luca Guadagnino, ha tratto il suo nuovo film, Body Art, dall’omonimo romanzo dell’americano Don De Lillo assoldando nel cast Isabelle Huppert e David Cronenberg alle prese con una ignota, dolce e infantile creatura che si insinua nella casa di un’artista dopo la morte del marito. Nel suo nuovo thriller ambientato in Canada, infine, The Sandman, su un giovane studente che cerca di dimenticare un trauma infantile, Dario Argento ha voluto il rocker proto punk Iggy Pop.
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