mercoledì 9 gennaio 2013
COMMENTA E CONDIVIDI
​Verdi e il potere. Attila, Aida, Macbeth, Don Carlos, Otello, sfileranno tutti, con il loro dramma e le loro responsabilità, le loro luci e le loro ombre, sul palco dell’Auditorium Rai "Arturo Toscanini" a Torino domani alle 20.30. A dare voce al pensiero verdiano sarà l’attore Remo Girone, mentre il maestro Roberto Abbado guiderà l’Orchestra Nazionale della Rai sulle più note arie dedicate al tema dal compositore di cui ricorre il bicentenario dalla nascita. In programma da «Mentre gonfiarsi l’anima» da Attila a «Qui Radames verrà» di Aida, dai «Ballabili»  di Macbeth e Otello a «Il grande inquisitor» del Don Carlo. Voci soliste Nkosazana Dimnande, Dario Solari, Dmitrij Beloselskij e Aleksej Tanotowitskij. L’evento si replica l’11 gennaio e verrà trasmesso in diretta da Radiotre alle 20.30, in differita da Rai5 e in streaming audio-video sul sito www.osn.rai.it. Remo Girone, una bella responsabilità dare voce a Giuseppe Verdi.Io interpreto il pensiero verdiano, leggo un testo di Cesare Mazzonis su come il maestro ha inteso il potere nelle varie opere da lui composte. Dò voce anche a brani di Shakespeare, Macbeth e Otello. Leggerò anche un brano di Racine dove lo scrittore dice che «il sentimento non si accompagna alla gestione del potere», il potere implica la rinuncia alle passioni. Musica e parola si intrecciano per evocare il potere. Verdi come lo descrive?Quello tra musica e potere è un rapporto  molto interessante, tutta la drammaturgia delle opere di Verdi ne è intrisa, anche per ragioni  storiche. Può partire dalle grandi visioni shakespeariane, o raccontare il potere dei tiranni, come quello dei sovrani illuminati. Ma esistono anche altri tipi di potere. La lettura e l’interpretazione musicale a Torino si concluderanno con Otello che rappresenta il potere dell’uomo sopra la donna.I temi sono quantomai attuali.Certo, quelle opere sono sempre attuali perché il meccanismo del potere è sempre lo stesso. Può essere usato per grandi cose, od essere altramente nefasto. Lo scrittore Elias Canetti dice che per il tiranno la massima espressione del potere è decidere la vita e la morte. Di conseguenza, per il tiranno il sudditto perfetto è quello morto. Non vengono in mente figure come Hitler o Stalin? Anche nel suo personaggi più celebre, il mafioso Tano Cariddi de «La piovra», l’intreccio tra potere e male è centrale.Poco prima che mi venisse offerto il ruolo per la serie tv, avevo appena recitato a teatro il ruolo di Raskolnikov in Delitto e castigo da Dostoevskij. Lui ha come mito Napoleone e uccide per dimostrare di essere al di sopra della morale comune. Ecco, Tano Cariddi, ha preso qualcosa da Raskolnikov. Ma adesso le fiction sulla mafia sono diventate una moda che non mi piace.Riferimenti alle lotte di potere di oggi?Ci saranno, ridendo, nel mio prossimo film, che ho appena finito di girare. Il titolo provvisorio è Buongiorno Presidente, ed è una commedia di Riccardo Milani dove il bibliotecario di un paese, Claudio Bisio, finisce per venire eletto presidente della Repubblica. Io sono il suo ufficio stampa, nel cast ci sono Kasia Smutniak, Massimo Popolizio, Beppe Fiorello, Omero Antonutti. Se ne vedranno delle belle.Torniamo a Verdi? Lei lo conosce?Nessun italiano non ha una frequentazione con Verdi. Quando ero alle medie, a fine anno ci facevano cantare il Trovatore o Va’ pensiero. A piace molto la lirica, sono un frequentatore anche se, confesso, il mio musicista preferito è Mozart: per gli ignoranti come me è piacevole perché è leggero. Ma comunque, amo molto anche Verdi, Puccini e Rossini.Il concerto verdiano da Torino verrà trasmesso su radio, tv e web. Un buon modo di fare cultura?È un’operazione su più piattaforme interessante. Anche se da noi musica classica, come pure la prosa, viene massacrata, è la Cenerentola in tv. Io spesso lavoro in Francia e vedo che qui l’opera va in prima serata sul canale principale France2, anche la prima della Scala. Insomma, la gente non potrà mia amare l’opera se non la fai conoscere e se, al suo posto, dai solo le partite e i reality.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: