giovedì 12 marzo 2015
Troppi errori, dei giocatori e dell'allenatore. A San Siro servirà una prova superlativa per superare il turno, ma occorrerà cambiare passo e testa.
COMMENTA E CONDIVIDI
L’Inter perde in Germania (3-1), si perde negli errori dei suoi giocatori, in quelli (fatali) di Roberto Mancini, e ora la qualificazione in Europa League, contro i forti tedeschi del Wolfsburg, appare quasi un sogno proibitivo. Tra sette giorni a San Siro, nella gara di ritorno degli ottavi, servirà l’impresa per ribaltare un passivo pesante, maturato con una gara insipiente. Figlia dell’organizzazione di una squadra che contro le grandi squadre, in questa stagione, non ha vinto (e convinto) mai. In Germania l’Inter era partita bene, con le migliori intenzioni, poi è sprofondata in un mare di incertezze, di amnesie della difesa e soprattutto del portiere Carrizo, sciaguratamente schierato da Mancini al posto del ben più affidabile Handanovic. Il secondo portiere è sempre stato utilizzato in Europa, ma la difficoltà del match imponeva una revisione della scelta. L’allenatore nerazzurro, che sin qui ha una media punti/ partita peggiore di quella di Mazzarri (1,3 contro 1,4 del suo predecessore), si è per ora confermato un tecnico più di immagine che di sostanza. Carrizo, dunque, e’ stato uno dei protagonisti negativi del tracollo nerazzurro. E pensare che la serata era partita bene. Al 5’ l’Inter è passata in vantaggio con Palacio (assist di Icardi). Il Wolfsburg ha pareggiato con Naldo al 28’ (di testa), poi dilagato nel secondo tempo grazie appunto all’errore di Carrizo che al 63’ ha sbagliato l'appoggio su Juan Jesus regalando il pallone a Vieirinha: immediato il passaggio a De Bruyne che ha spedito la sfera in rete. La terza marcatura dei tedeschi, al 75’, arriva da una punizione tutt’altro che brillante di De Bruyne che ha sorpreso Carrizo sul suo palo. Roberto Mancini ha schierato Hernanes a metà campo al posto di Brozović, indisponibile per l'Europa League. In avanti Shaqiri, con la coppia Icardi- Palacio, ha formato il trio offensivo di un 4-3-3 che ha funzionato nelle ripartenze, ma evidenziato le consuete falle in fase difensiva. L’Inter ha prodotto diverse occasioni. Dopo il vantaggio poteva chiudere la gara. Buona la conclusione di Hernanes nel primo tempo deviata in corner da Rodrigues, incredibile, nella ripresa, l’erroraccio sotto porta di Palacio. Ma al di là delle chance buttate alle ortiche, il gruppo nerazzurro ha dimostrato di essere ancora un’ipotesi di squadra. Qualcosa che Mancini non è riuscito ad evolvere. Tra sette giorni sapremo se l’Inter, fuori dalla lotta in campionato per un posto Champions, darà l’addio anche all’Europa League.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: