La parte posteriore della Elbphilharmonie evidenzia come si disponga su un'ampia superficie trapezoidale. All'interno il corpo in vetro ospita due sale per i concerti e un hotel (Beltrami)
Il Wandrahmsflee nella Speicherstadt, il distretto dei magazzini costruito tra la fine del XIX secolo e gli inizi del XX, patrimonio Unesco dal 2015. All'orizzonte si nota la sagoma ondulata della Elbphilarmonie (Beltrami)
L'interno della sala grande della Elbphilharmonie è completamente ricoperto di 10mila pannelli in fibra di vetro e gesso scolpiti a concavità irregolari, modellati uno a uno dall'ingegnere giapponese Yasuhisa Toyota per garantire la migliore diffusione del suono in tutta la sala. Le concavità, inoltre, riprendono in piccolo la forma della copertura dell'intero edificio (Beltrami)
Molte polemiche hanno accompagnato l'edificio, a partire dai tempi di costruzione (passati da 4 a 10 anni) e i costi (decuplicati dai 70 milioni di euro previsti ai 780 finali). Ma dal punto di vista tanto architettonico quanto politico la Elbphilharmonie ha raggiunto pienamente il suo scopo. L'auditorium è diventato il simbolo di Amburgo, un'icona capace di identificare lo spirito di una città attenta a ritagliarsi un nuovo ruolo nell'Europa del futuro (Ansa)