venerdì 13 dicembre 2024
Dall’8 al 15 marzo 2025 per la prima volta in Italia i Mondiali invernali Special Olympics: in gara ci saranno 1500 sportivi con disabilità intellettiva in arrivo da 102 Paesi
La mascotte Molly durante la presentazione degli Special Olympics World Winter Games a Torino

La mascotte Molly durante la presentazione degli Special Olympics World Winter Games a Torino - Ansa

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Otto le discipline previste per un evento che intende promuovere una società inclusiva contro ogni pregiudizio «Se pensiamo tutti allo stesso modo, non c’è avanzamento ». Il futuro è qui, in questa frase che inaugura a Torino i Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Torino 2025, che si svolgeranno dall’8 al 15 marzo 2025 e accoglieranno 1.500 atleti da 102 Paesi, impegnati in otto discipline: sci alpino, sci nordico, danza sportiva, pattinaggio artistico, floorball, snowboard, racchette da neve e short track. « Il futuro è qui», claim della manifestazione, dà un’idea di mondo che ambisce a ricordarci – a partire da eventi come questo – di apprezzare le persone in quanto tali, come dice Lorenzo Mancino, atleta di Special Olympics: «Sono uno studente universitario, sono un atleta e tante altre cose, tra cui anche una persona con disabilità. Anche è la parola chiave, quella che serve a far breccia nelle credenze sulla disabilità, per costruire un mondo più accogliente». Questa manifestazione, per la prima volta organizzata in Italia, riporterà a Torino la magia dei Giochi olimpici invernali del 2006, dimostrando come lo sport possa essere uno strumento di cambiamento positivo, come sottolinea il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, con uno sguardo anche ai Giochi invernali delle Alpi francesi del 2030: «Con gli Special Olympics World Games Torino si prepara a ospitare un evento sportivo di livello internazionale e, insieme, una comunità che è fonte di ispirazione nella promozione della cultura dell’inclusività e del rispetto. Lo spirito olimpico, in questi giochi, si declina in una delle sue essenze più pure: un invito a superare le barriere che ci separano e a riconoscere il valore di ogni individuo. Sarà un piacere accogliere atlete, atleti e delegazioni da tutto il mondo in un anno che si preannuncia di grande sport per il territorio che accoglierà anche le Universiadi invernali». A Torino sono attese per la manifestazione oltre 100mila persone, accolte da più di 2.000 volontari dislocati su diversi impianti: Sestriere, Pragelato, Bardonecchia e Torino. Per questa ragione sarà fondamentale il lavoro del comitato dell’iniziativa, presieduto da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo: « È un’occasione unica per Torino, il Piemonte e l’Italia, ospitare un evento che abbatte barriere e pregiudizi, valorizzando il talento degli atleti con disabilità intellettiva in uno spirito di condivisione. I Giochi saranno accompagnati da eventi che coinvolgeranno istituzioni culturali, musei e teatri. Sarà un’opportunità per mostrare il contributo della città, impegnata dagli anni ‘70 nell’emancipazione delle persone con disabilità intellettiva attraverso l’arte». È proprio a partire dall’arte, peraltro, che in occasione del lancio dei Giochi, è stata presentata la mascotte dell’evento, Moly, una lontra con un cappello a forma di Mole, nata dai disegni degli studenti di La Spezia, Roma e Lecce che hanno partecipato al concorso eScuolArte-Speciale 2024, che ha coinvolto oltre 2.500 studenti. Riguardo ai momenti collaterali all’evento, Torino sarà sede della Cerimonia di Apertura (8 marzo) e della Cerimonia di Chiusura (15 marzo) dei Giochi, insieme a eventi aggiuntivi come il Global Youth Leadership Summit, il programma Healthy Athletes, il Motor Activities Training Program, il Young Athletes Program e la Torch Run, con accensione della fiamma il 25 febbraio e benedizione in Vaticano il 26 febbraio, prima di toccare le principali località piemontesi, coinvolgendo 80 runner e 10 Special Olympics. La presentazione è proseguita con le parole di Mary Davis, Chief Executive Officer di Special Olympics: «Che siate atleti, allenatori, familiari, volontari, donatori o spettatori, questi Giochi permetteranno a tutti di essere grandi e di raggiungere la grandezza, di mostrare il meglio che possiamo essere e di rivelare il campione che c’è in tutti noi». A chiudere gli interventi sono stati Daniela Santanchè, Ministro del Turismo, Andrea Abodi, Ministro per lo Sport e i Giovani e Alessandra Locatelli, Ministro per le disabilità. Santanchè ha posto l’accento sui veri protagonisti della manifestazione: «Gli atleti e le atlete, che con la loro grandezza ci raccontano il loro impegno, la forza e il coraggio». Santanchè ha poi sottolineato l’importante ricaduta: « Il connubio tra sport e turismo è imprescindibile e aiuta a destagionalizzare con qualità». Abodi ha sottolineato invece l’aspetto educativo, oltre che sportivo della manifestazione: « Per gli atleti e le atlete questo evento è l’occasione di una vita e per noi deve essere un insegnamento, affinché si possa far tesoro del significato di tutto ciò oltre la competizione, in una fase storica nella quale il mondo si divide e troppi con-flitti negano il diritto inviolabile alla vita ». Locatelli, infine, ha parlato di «orgoglio e identità», ribadendo che «lo sport non è solo un momento di attività e benessere, ma significa anche inclusione e relazione, autonomia e maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità. Gli atleti di Special Olympics, con il loro entusiasmo e la voglia di esserci e partecipare, ci insegnano che ciascuno attraverso i suoi talenti può dimostrare quanto vale».

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