giovedì 12 dicembre 2024
La filosofia e l’astronomia, la fisica e la mistica si intrecciano attorno agli interrogativi sollevati dalle profondità del cosmo: le parole degli uomini di scienza
La copertina di "Gutenberg" n. 10, 13 dicembre 2024

La copertina di "Gutenberg" n. 10, 13 dicembre 2024 - -

COMMENTA E CONDIVIDI

Le prove dell’esistenza di Dio, si usa dire nella tradizione filosofica, convincono soltanto chi in Dio ci crede già. Uno scherzoso paradosso volto non a sminuire, ma a contestualizzare nella storia del pensiero le costruzioni logiche generate e innestate sugli strumenti sempre limitati della ragione umana che prova a misurarsi con un infinito che inevitabilmente quella ragione trascende. Ma quello che può accomunare credenti e non credenti è il terreno condiviso dell’apertura alla ricerca, del lasciarsi aperti all’interrogativo anche davanti al mistero irriducibile della natura. Non tanto le prove, quindi, ma le tracce, i segnali, i sospetti dell’altro possono diventare terreno di scambio e di confronto capace di superare le barriere di appartenenza ideale e diventare vero e proficuo dialogo attorno alla natura e alla collocazione dell’uomo al suo interno. Le scienze contemporanee, soprattutto quelle che indagano l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo, pongono più domande di quanto forniscano risposte; domande che interrogano l’uomo senza aggettivi, di ogni tempo e di ogni fede. La filosofia e l’astronomia, la fisica e la mistica si intrecciano attorno agli interrogativi sollevati dalle profondità del cosmo che i nuovi strumenti tecnologici consentono di intuire a impensabili distanze dello spazio e nel tempo. Le parole di quegli uomini di scienza, che ogni giorno si confrontano con la smisurata grandezza della natura che sempre eccede la finitezza dell’uomo e della sua ragione, possono seminare scintille di luce in grado di rischiarare il nostro essere nel mondo.

La copertina di 'Gutenberg' n. 10, 13 dicembre 2024

La copertina di "Gutenberg" n. 10, 13 dicembre 2024 - -

L'astronomo Piero Benvenuti chiarisce che non sempre ciò che è razionale è anche vero: meditare sulla creazione come relazione, come suggerisce san Tommaso, è invece molto più interessante e salvifico che ricercare improbabili prove scientifiche della creazione come inizio dell’universo. Per il fisico Federico Faggin, intervistato da Davide Re, spiritualità e scienza sono più della loro somma: «solo lo “stato quantistico” può descrivere l’esperienza cosciente. Il vantaggio della fisica quantistica è permetterci di descrivere una realtà più complessa e profonda: ma solo se ci liberiamo dal materialismo».

L'analisi del filosofo Francesco Totaro giunge alla conclusione che né la scienza ha bisogno della stampella-Dio, né Dio ha bisogno della stampella-scienza: l’idea di Dio è quella di un essere incondizionato che non può essere incastrato nella serie delle relazioni causa-effetto. Spazio quindi al complesso fenomeno delle esperienze pre-morte, al centro di un recente convegno a Firenze raccontato da Andrea Fagioli, e alla relatività "malinconica" di David Finkelstein, il fisico statunitense che tentò di specchiare le sue ipotesi innovative sullo spazio oltre l'orizzonte degli eventi nell'opera artistica di Albrecht Dürer: a tratteggiarne la figura è la scrittrice Rosita Copioli.

La sezione Percorsi si apre con la presentazione della docuserie Giubilei mediatici, realizzata dalla Fondazione Mac (Memorie audiovisive del cattolicesimo) e prosegue con una ricognizione nella Milano città cosmopolita, al centro della mostra "Il genio di Milano" alle Gallerie d'Italia e delle fotografie di Carlo Orsi a Palazzo Morando; l'attenzione si sposta quindi al jazz e a tutta la musica "nera", protagonisti di alcune recenti pubblicazione e del nuovo disco di Paolo Fresu, e a un originale giro del mondo attraverso i campi di golf più suggestivi sparsi ai quttro angoli del pianeta.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: