lunedì 16 novembre 2015
​Nico Rosberg ha fatto 13 e celebra la seconda vittoria di fila dopo il Messico. Vettel ha fatto 13 podii con la Ferrari e celebra l’evento pensando al record di 14 per la prossima gara.
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Nico Rosberg ha fatto 13 e celebra la seconda vittoria di fila dopo il Messico. Vettel ha fatto 13 podii con la Ferrari e celebra l’evento pensando al record di 14 per la prossima gara. Hamilton celebra il mondiale con un botto a Montecarlo il lunedì, la febbre il martedì e la sconfitta in gara la domenica. Da dimenticare se non fosse che ha già vinto tre mondiali e anche se non ha vinto in Brasile, patria di Senna, il suo idolo, deve farsene una ragione. Il GP è stato tutto concentrato in un duello a distanza senza lotte ravvicinate. Nessuna emozione, battaglia o sorpasso. Nulla. C’è da dire che con la doppietta Mercedes di Nico che precede ancora una volta Hamilton, si capisce che i tedeschi hanno una superiorità aerodinamica, meccanica e di squadra da potersi permettere di tutto e di più. Se si pensa che, in lotta fra di loro, i due galletti Mercedes hanno rifilato oltre un secondo al giro a Vettel, primo degli inseguitori, si capisce come il margine in casa sia talmente alto che per l’anno prossimo a Maranello o fanno la rivoluzione o rischiano di finire ancora in coda ai tedeschi. Forse la speranza è che la Mercedes, dopo aver stravinto in queste due stagione, possa commettere un errore, può capitare e sarebbe auspicabile per lo spettacolo, ma sportivamente non si possono impostare i programmi sperando che gli altri sbaglino, bisogna migliorarsi e con i distacchi visti in pista, sarà difficile ribaltare la situazione il prossimo anno. Anche se tutti ci sperano. Al di là di queste considerazioni, la corsa brasiliana è stata di una noia totale, le differenze di prestazioni sul giro ha portato subito al trenino nel primo giro e la situazione è peggiorata col passare dei giri di corsa. Solo qualche sprazzo di Maldonado e Verstappen, Nasr che con la Sauber giocava in casa, per il resto tutti in fila, staccati di secondi, giri interi, cosa che non si vedeva da tempo. Come dire che la tecnologia è una bella cosa, ma a parte i due team davanti il resto non sa come sfruttarla o farla andare allo stesso modo. Troppo complicato e poi alla fine lo spettacolo è questo, tutti in fila appassionatamente, con piloti che spingono al massimo, ci danno dentro l’anima e la gente che sbadiglia in tribuna o davanti alla TV. Un’offesa a chi si è impegnato e non trova l’applauso che merita. Comunque, la pista non ha colpe, ha posti dove si può superare e tratti dove guidare, se non ci si riesce è perché c’è troppo divario e a parte alcuni che ci provano sempre (Maldonado, Verstappen, Ricciardo) il resto è limitato dai mezzi. Che speriamo arrivino presto con qualcosa di nuovo sotto il profilo battaglie e piloti in grado di vincere. Altrimenti per la F.1 saran dolori.
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