Quando c’è da menare le mani Lewis Hamilton c’è. In Belgio, pista dove il coraggio prevale sul ragionamento, l’inglese della Mercedes ha ottenuto una pole position da paura, infilando la bellezza di oltre mezzo secondo al compagno di squadra Rosberg. E per far capire che su un tracciato dove si viaggia all’80 per cento col gas tutto aperto, conta la potenza, la classifica mostra dalla terza posizione in giù una sfilza di auto motorizzate Mercedes: Bottas terzo con la Williams Mercedes, poi Grosjean Lotus Mercedes, Perez Force India Mercedes, un solitario Ricciardo con Red Bull Renault e poi ancora Massa e Maldonado.
Insomma, se non hai un motore a tre stelle la gara te la sogni e lo ha scoperto la Ferrari che con Vettel parte in nona posizione. Non è solo un problema di potenza del motore, ma anche di carico aerodinamico e di qualche errore: “Ho sbagliato l’ultima curva, sono uscito molto lento e ho perso la possibilità di piazzarmi più avanti, credo si possa lottare per il podio” l’analisi di Vettel. Per Raikkonen il 900 GP della Ferrari parte in 14 posizione. Si è rotto qualcosa durante la Q2 e il finlandese si è fermato per strada ma anche lui sostiene che si possa fare una bella corsa puntando ai punti. Rosberg dal canto suo, sa che per contrastare Hamilton deve vincere: “Qua per fortuna si supera e ci sono diversi punti per farlo anche se non mi sono trovato molto a mio agio dopo la foratura di ieri in prova libera”. E al proposito la Pirelli, dopo aver analizzato a fondo la gomma, ha dichiarato che non c’era nessun cedimento strutturale e che si è trattato probabilmente di un detrito che ha tagliato la carcassa. Secondo alcuni è stato il fondo piatto della Mercedes che, flettendo per gli alti carichi sui curvoni belgi, ha deformato quel tanto che basta il profilo fino a lacerare la gomma. In ogni caso, quando un pilota sente una mancanza di fiducia nei propri mezzi alza il piede e Rosberg, che sta per diventare padre per la prima volta, comincia ad accusare i primi segnali.
In Belgio si è parlato anche del futuro di Monza, con Ecclestone che è felice del finanziamento pubblico concesso ai brianzoli ma non garantisce sulla permanenza della gara: “Non è detto che resti lì, devono accettare le stesse condizioni degli altri autodromi, quindi niente sconti”. Il braccio di ferro verrà forse risolto la prima settimana di settembre. Cosa serve per risolvere il problema? “Una penna per firmare il contratto” ha detto il boss inglese che, in patria, deve far fronte anche al problema della BBC che non vuole più trasmettere la F.1 in chiaro, cosa che per Ecclestone è da evitare assolutamente visto che gli ascolti della TV a pagamento (nonostante le splendide immagini) non è al livello delle TV in chiaro.
Infine note dolenti per la Lotus, sotto sequestro per mancati pagamenti. E la quarta piazza di Grosjean e la possibilità di andare a punti in gara (e quindi prendere milioni di euro in premi a fine anno) suona stranamente sospetta in un ambiente dove accade tutto e il contrario di tutto.