sabato 12 gennaio 2013
​Lungo applauso davanti alla chiesa degli artisti. Al commiato dalla grande attrice gli amici e i colleghi di lavoro di un'intera carriera.
Voce e corpo del teatro italiano
Moderna come nessun'altra di Roberto Mussapi
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L'ultimo applauso del pubblico è stato quello lungo e commosso della folla si è assiepata in piazza del Popolo e che non trovando posto in chiesa ha atteso in silenzio la fine del rito funebre. Mariangela Melato è stata salutata così, sul sagrato della chiesa romana "degli artisti", la Basilica di Santa Maria in Montesanto, quando poco dopo le 16,30 è apparsa la bara ricoperta di fiori bianchi. «Era una lottatrice, una combattente. Elegante nel pensiero e modello raro di automia femminile», l'ha definita Emma Bonino, che si è detta "sopresa commossa e onorata che sia stato concesso a me di ricordarla».Il ricordo affidato al vicepresidente del Senato è stato l'omaggio «non solo alla grande attrice ma alla donna delle sfide impossibili». «Me la sono trovata accanto in alcune sfide dei radicali che più erano difficili più le piacevano e ci siamo spesso incrociate con una ghrande sintonia di intenti», ha aggiunto Bonino. «Per parte mia mi rimarrà dentro come una donna autenticamente coraggiosa, se per coraggio non si intende non avere paura ma saper controllare le proprie fragilità. Mariangela appassionata cittadina italiana, ci mancherai». Il lunghissimo elenco dei protagonisti dello spettacolo che hanno partecipato al rito, comprende anche l'amato Renzo Arbore, che in chiesa sedeva al primo banco con i familiari dell'attrice, e poi i colleghi di una vita, Lina Wertmuller, Giancarlo Giannini, Paola Gassman, Milena Vukotich, Ursula Andress, Andrea Giordana, Elsa martinelli, Orso Maria Guerrini, Nino Castelnuovo, Renato Zero, Gabriel Garko. Fra i primi ad arrivare anche Gigi Proietti, Elena Sofia Ricci, Lina Sastri e il maestro Gianni Mazza. Erano presenti anche Gianni Letta e Walter Veltroni e, ancora, Gianni Boncompagni, Luciano De Crescenzo, Gianni Minà, Roberto D'Agostino, Francesco Rosi, Ettore Scola e Paolo Villaggio.
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