Dal tifone atteso per domenica alla burrasca nel box Ferrari fra Alonso e la squadra. Il GP del Giappone, nella prima giornata di prove, ha solo rimpolpato le voci del prossimo divorzio nonostante il contratto in scadenza nel 2016. In pista, intanto, le due Mercedes di Hamilton e Rosberg hanno continuato a macinare record e a distanziare gli avversari come Bottas, terzo, e Button, quarto, entrambi con un motore tedesco alle spalle a spingere. Nella prima giornata di prove sono andate in scena anche le paure, per Ricciardo con la Red Bull che è andato a sbattere con violenza contro le barriere dell’ultima chicane, e per Vergne, Toro Rosso, uscito di pista con conseguente bandiera rossa a interrompere le prove. Con le gocce di pioggia che cominciavano a cadere, preludio del più grave tifone previsto per domenica (e con piani alternativi pronti per salvare la corsa, dall’anticipo della partenza domenica alla disputa sabato pomeriggio dopo le qualifiche) le Ferrari erano a inseguire con Raikkonen sesto e Alonso settimo, ma a oltre un secondo e mezzo di distacco dalle Mercedes. E allora, con gli animi in subbuglio, l’attenzione è ancora tutto per lo scambio, prossimo e possibile, fra Alonso in McLaren e Vettel che è in predicato di venire a Maranello. Mancano quindi solo i titoli di coda, con la parola fine, in quanto ai ringraziamenti, quelli di Montezemolo ad Alonso sono già arrivati: “Lo ringrazio per l’impegno e la determinazione. Ha sempre corso al massimo e potevamo fare di più rispetto a quello che Ferrari e Alonso hanno ottenuto. Alonso è il miglior pilota al mondo e stiamo lavorando per trovare la soluzione migliore per lui e per la Ferrari nel reciproco rispetto”. Queste le parole del, per poco, numero 1 di Maranello al lancio della 458 cabrio presentata al salone di Parigi, cui fa eco il prossimo numero 1, dal 13 ottobre, Sergio Marchionne che fa intendere come la storia sia finita. Dal canto suo Alonso, nella conferenza ufficiale, non ha lesinato parole di affetto per la rossa: “Mi impegnerò al 100 per 100 per la Ferrari, sono a disposizione della squadra quello che importa è ritrovare la necessaria serenità”. Di certo c’è la situazione tecnica della rossa che non entusiasma e a vedere i programmi futuri, diretti da Marco Mattiacci, Alonso ha voluto delle garanzie che forse non ci sono e non ci saranno mai. E visto che il tempo passa, i 34 anni sono lì sul tavolo a ricordarlo, Alonso sta cercando una soluzione migliore: se non devo vincere per colpa di una macchina scadente, che almeno mi paghino. E visto che Honda, con McLaren, mette sul piatto tanti soldi, vuol dire che quei soldi Alonso li vale. E magari se anche li chiede a Maranello, una ragione ci sarà. Ovvero ha ottenuto più punti lui dei due compagni di squadra messi insieme (1162 contro 541) ha portato a casa risultati che la Ferrari ha incamerato sotto forma di bonus nei premi del mondiale costruttori. Lo stipendio, diciamo, se lo è guadagnato e lo ha fatto guadagnare. E poi quella nuova avventura, il fondo Novo, società di investimenti sportivi che vede Alonso partecipe nella raccolta fondi per le sue attività future (nel ciclismo e nella tecnologia avanzata) diretto per ora da Luis Garcia Abad, suo manager in pista. Guarda caso una società che si occuperà di un settore in cui anche la Ferrari è presente (guardate i lavori per il Coni) e in cui Alonso rischia di essere un competitore. “Abbiamo bisogno di serenità” ha ribadito Fernando. La ritroveranno insieme con la Ferrari, prendendo una nuova strada oppure la ritroveranno ognuno per conto proprio?
Domenica mattina la gara di Suzuka. Tra lo spagnolo e Maranello siamo ai titoli di coda
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