sabato 6 giugno 2015
​Le auto tedesche partono davanti a tutti. Terza la Ferrari di Raikkonen, mentre Vettel sgommerà dal modesto 15° posto
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Sarà un’altra prima fila tutta Mercedes nel Gran Premio del Canada. A Montreal Lewis Hamilton ha conquistato la pole position precedendo il compagno di scuderia Nico Rosberg. Partirà in terza posizione la Ferrari di Kimi Raikkonen, solo 15° l’altro ferrarista Vettel. Con queste premesse, meglio guardare avanti. Un anno fa sul circuito di Montreal, Daniel Ricciardo coglieva la sua prima vittoria in Formula 1 e 12 mesi dopo aver realizzato il secondo sogno (il primo era arrivarci) se ne potrebbe realizzare un terzo: diventare pilota Ferrari. Il nome del giovane australiano di Perth, di origini siciliane, circola da tempo nel paddock accostato a quello della squadra italiana: «Sarebbe bello - disse in più di una occasione - vedremo, ho ancora tempo...». Daniel è uno che ha conquistato tutti e anche con la divisa della “odiata” Red Bull è uno che fa simpatia. «Mi diverto, se mi chiedono una foto la faccio volentieri, d’altronde sono appassionati come me», dice sempre senza mai sottrarsi alle folle, anche dopo una gara andata male. Ricciardo alla Ferrari sarebbe davvero una cosa positiva. Per il mondo della F.1 che avrebbe un trascinatore delle folle con un carattere disponibile e simpatico. Darebbe vita alla comunicazione della Ferrari e creerebbe un entusiasmo che si è perso negli ultimi tempi. È infatti l’unico pilota che mette tutti d’accordo: simpatia, bravura, classe e semplicità. Sua e della famiglia, che tutti gli anni torna in Sicilia dai parenti, come fanno tanti emigranti andati all’estero a cercar fortuna. Alla Ferrari Arrivabene, responsabile del team, che di comunicazione se ne intende, dovrebbe fare carte false per averlo. Funzionerebbe molto di più di Raikkonen e Vettel messi insieme e costerebbe molto meno, ma molto… Purtroppo ci sono motivi politici che frenano questa possibilità. La prima, la Red Bull perderebbe il pilota di punta e quindi Helmut Marko non lo molla. A poco prezzo si intende. E poi Ricciardo è quello che ha messo Vettel in crisi quando han corso insieme. Aver costruito tutta l’operazione per portare Vettel in Ferrari e poi mettergli a fianco uno che l’ha distrutto, non sarebbe una gran mossa, ma arrivati a un certo punto, vale la pena ricordare che la Ferrari viene prima di tutto e che Vettel non è Schumacher in grado di dettare legge. «I piloti sono dei dipendenti di lusso, ma dei dipendenti», spiegò Arrivabene al suo insediamento a Maranello. Un concetto che dice molto.
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