La famiglia Brosio protagonista della trasmissione “La fattoria di Orlando” in onda su DeAJunior.
Questa è la storia di una famiglia che in casa non ha la tv ma fa televisione. Ed è anche la storia di un ex attore di fiction, Alberto Brosio, che dopo il matrimonio con Linda Mattiazzi e mentre sta per nascere la sua prima figlia Sofia (che oggi ha sei anni e ha un fratellino di quattro, Edoardo) lascia il mondo patinato del piccolo schermo per mettere su un’azienda agricola fra le colline del Monferrato. Che adesso è il set del programma di DeAJunior La fattoria di Orlando. Protagonisti proprio i quattro membri della famiglia Brosio che non si cimentano in un reality, né tantomeno danno vita a una serie televisiva in senso stretto del termine, ma interpretano se stessi e raccontano il loro quotidiano fra api, balle di fieno o marmellate. Con un unico obiettivo: spiegare ai nativi digitali di quattro o cinque anni com’è la vita di campagna, quali sono i ritmi delle stagioni, come si fa il miele o come si coltiva l’uva.
«Guai però a considerarla un’operazione nostalgia – mette le mani avanti il 36enne Alberto –. Come famiglia di “campagnini” riteniamo che sia necessario far conoscere ai bambini in modo semplice e domestico i segreti dell’agricoltura e la magia della natura che forse, soprattutto quando si tratta di ragazzi di città, si sta perdendo». Aggiunge il direttore dei canali tv DeAgostini, Massimo Bruno: «Abbiamo scommesso su un linguaggio televisivo innovativo, quasi da servizio pubblico. Non abbiamo voluto realizzare una fiction e neppure un documentario a puntate. Più che altro è un esperimento che sta funzionando: la prima stagione è stata un successo sia in termini di ascolto, sia come riscontri da parte delle famiglie che l’hanno seguita. Adesso siamo alla seconda stagione che è coincisa con il Natale e ha presentato l’inverno, mentre nei prossimi mesi saranno girate le puntate dedicate alla primavera e quindi al risveglio della natura».
In questa favola post-moderna non ci sono copioni già scritti. Non ce n’erano quando Alberto ha dato una svolta alla sua vita. Non ce ne sono davanti alle telecamere di DeAJunior. «Perché sono finito in campagna? Per riaccendere la fiamma della passione professionale che avevo perso sotto i riflettori», racconta lui. Sette anni a Los Angeles come attore. Dieci puntate della celebre telenovela americana Beautiful. Un cortometraggio con Gabriele Salvatores. La sit-com Così fan tutte con Alessia Marcuzzi. Poi la soap Cento vetrine di Canale 5. «Eppure il lavoro non mi appagava – confida l’ex attore –. Mi tornava sempre nella mente il nonno: era un agricoltore che era fuggito dalla campagna per rifugiarsi in città, a Torino. Mi ripeteva quando ero ragazzo: non tornare fra i campi, è una vita dura e piena d’incertezze. Ma anche mia moglie sognava una fattoria». Finché non è arrivata una telefonata. «L’associazione di categoria che avevo contattato, la Coldiretti, mi comunicava l’apertura di un bando per gli insediamenti agricoli. Ma c’era una condizione: i finanziamenti erano riservati a chi facesse l’agricoltore a tempo pieno. Con Linda non abbiamo avuto dubbi. Ho chiamato la mia agenzia e ho annunciato l’addio alle scene».
La cascina dei Brosio – ribattezzata l'“Officina contadina” – è a Cortandone, in provincia di Asti. Una fattoria 2.0, specializzata nell’apicoltura e nelle noci biologiche, «in cui la tradizione si unisce alla tecnologia andando a braccetto anche con la Rete», fa sapere Linda. E anche una fattoria didattica, ossia che si trasforma in una vera e propria scuola per gli alunni delle elementari. Un’attenzione ai bambini che Alberto ha voluto portare in tv lanciando a De Agostini l’idea della trasmissione. «Nella nostra fattoria televisiva – rivela – non sono tornato a indossare i panni dell’attore ma faccio il papà agricoltore come qui lo sono ogni giorno; mia moglie è il braccio destro nei lavori agricoli e la “dottoressa” degli animali; Sofia ed Edoardo i piccoli contadini. Presentiamo la nostra sobrietà rurale a contatto con l’ambiente e il paesaggio dove tutti devono imparare ad aiutarsi».
A dare il titolo al programma (in onda sul canale 623 di Sky dal lunedì al venerdì alle 15) è però Orlando, il pastore australiano che guida il gregge e che sullo schermo parla commentando quanto accade intorno a lui. «Siamo convinti che attraverso una trasmissione come questa i ragazzi possano avere un approccio meno agonistico al domani che non può essere ricondotto soltanto a pura competizione», sottolinea Massimo Bruno. Insomma un altro stile di vita è possibile. «Certo, soprattutto quando si fa il contadino, vale a dire il mestiere più bello del mondo – conclude l’agri-attore –. Ad esempio noi abbiamo scelto di non avere il televisore. Al massimo guardiamo qualche cartone animato su Internet ma non siamo prigionieri della frenesia da piccolo schermo». Allora può accedere che Sofia sveli al suo fidanzatino di essere la star di una nuova produzione: “Ricky, sai che vado in televisione?”. E lui le risponda: “Io invece vado al cinema”. «Ma qui – sorride Alberto – siamo un po’ fuori dalla realtà». Non troppo, però.