Il portoghese Salvador Sobral vincitore dell'Eurovision 2017
Un ragazzo magro magro, con una giacca troppo larga e una canzone sussurrata ha conquistato a sorpresa il cuore dell'Europa. Parlando, appunto, di un cuore che ama per due e che, nella vita, soffre per una malattia di cui non vuole parlare. Salvador Sobral, anzi per esteso Salvador Vila Braamcamp Sobral, 28enne di antico nobile lignaggio e di innata eleganza artistica, ha portato sabato 13 maggio il Portogallo alla sua prima vittoria all'Eurofestival o, per meglio dire, all'Eurovision Song Contest. Battuto il nostro Francesco Gabbani con il suo scimmione, dato per favoritissimo alla vigilia e piazzatosi sesto, che nulla ha potuto fare contro un autentico plebiscito che ha visto il portoghese trionfare sia nelle classifiche delle giurie internazionali sia del televoto del pubblico europeo. Una autentica "rivoluzione" in una manifestazione tutta botti, fuochi e laser, dominata da brani a ugola spiegata che forse indica anche un cambiamento diffuso di sensibilità in questi tempi difficili. «Viviamo in un mondo di musica usa e getta, musica di cattivo gusto senza alcun contenuto, credo questa potrebbe essere una vittoria per la musica, per le persone che fanno musica con un significato, la musica non è fuochi d’artificio la musica è fatta di sentimenti, quindi cerchiamo di cambiare tutto questo e riportare indietro la musica, che è l’unica cosa che conta» ha detto Sobral ritirando il premio dell'Eurovision Song Contest 2017.
E Sobral ha conquistato tutti proprio con la delicatezza dei sentimenti del brano Amar Pelos Sois, un elegante fado in chiave attuale composto dalla sorella 29enne Luisa, cantautrice e stella del jazz del Portogallo. I due hanno commosso cantando insieme al momento della vittoria e abbracciandosi a lungo. In molti hanno visto nel cuore citato nel brano, un riferimento ai seri problemi cardiaci dell'artista (sarebbe in attesa di un trapianto), tanto da averlo costretto a farsi sostituire alle prove dell'Eurovision dalla sorella su consiglio dei medici. Quello che conta, però, ora è aver dimostrato di fronte a 200 milioni di telespettatori quanto può essere forte la (apparente) fragilità.