La drone-mania dilaga. Questi oggetti volanti, spesso anche di dimensioni non trascurabili in caso di incidente, stanno prendendo piede. Mille gli usi possibili, come dimostra anche la
Croce Rossa. Ma mille anche le possibilità di usi a fini scorretti o illegali. E poi aumenta il rischio incidenti, soprattutto quando a pilotare (in remoto) questi oggetti volanti identificati sono persone inesperte o con poco cervello. Tanto per capire, l'esperienza di essere colpiti da un drone che precipita per un qualsiasi errore del proprietario non è certo auspicabile.
La Francia lo ha già fatto da tempo: il suo sistema di regolamentazione del volo dei droni prevede sanzioni molto pesanti, al punto che alcune infrazioni sono
materia del codice penale. Ma anche l'Italia comincia adesso a stabilire regole e multe per i trasgressori, con il primo "Prontuario e vademecum sugli aeromobili a pilotaggio remoto".
Il documento è pronto e potrebbe essere presentato "a breve", al massimo entro un mese. "È uno strumento che permetterà di sanzionare operazioni critiche che avvengono con droni non autorizzati", ha detto il sostituto commissario pilota Francesco Corigliano, del dipartimento di Pubblica Sicurezza, settore aereo della Polizia, intervenendo nella Roma Drone Conference sui droni per la sicurezza.
Le regole alle quali si riferisce il prontuario sono quelle
previste dall'Ente Nazionale per l'Aviazione Civile (Enac) e dal
Codice della Navigazione, che si riferiscono ad ogni Sistema
Aeromobile a Pilotaggio Remoto (Sapr), dai droni agli
aeromodelli. A partire da queste regole, il prontuario le
applica a diversi ambiti di applicazione e individua le relative
sanzioni. Ordine e sicurezza pubblica, privacy, manifestazioni
pubbliche, occupazione di aree pubbliche sono fra i possibili
campi di applicazione. Per ciascuna infrazione sono previste
multe che possono arrivare anche ad alcune decine di migliaia di
euro. Così ogni drone dovrà essere certificato, assicurato e
governato da un pilota in possesso di un attestato. In assenza
di uno di questi requisiti la multa prevista potrà arrivare
anche a 64.000 euro.
Il rispetto delle regole è essenziale soprattutto "in
situazioni critiche, ad esempio quando i droni sorvolano aree
affollate, edifici o industrie", ha spiegato Corigliano, che fa
parte del gruppo di lavoro che, presso il ministero
dell'Interno, ha redatto il prontuario. Queste regole, ha
aggiunto, "saranno di aiuto anche nella prevenzione dei droni
utilizzati a fini di terrorismo". Sarà ad esempio più semplice
individuare quelli privi di autorizzazioni.
Che i droni siano "il futuro" non c'è dubbio, ha osservato
Corigliano, e si sta pensando fin da ora ad utilizzarli anche a
fini investigativi. "Impossibile dire quando questo potrà
avvenire. Il problema - ha rilevato - è trovare droni con
caratteristiche idonee a specifici contesti operativi, ad
esempio che abbiano una maggiore autonomia, o che siano poco
rumorosi".