Tutto esaurito a San Siro per il derby Milan-Inter con tanto di "record di incasso per una partita di campionato". Lo comunica il Milan, squadra di casa domani
sera: sono stati venduti 79.173 biglietti, equivalenti a 3.324.594 euro. Superato, quindi, il primato di 3.233.620 euro del Milan-Juventus di settembre, anche perché, spiegano dal club rossonero, questa volta ci sono più biglietti disponibili per i tifosi ospiti, molti abbonati del Milan del secondo anello verde si sono
spostati in altri settori pagando un'integrazione, c'è stato un aumento concordato con l'Inter del prezzo dei biglietti del settore ospiti, e sono stati distribuiti meno tagliandi omaggio.
Torna Mancini. Teme il Milan, "ma tutto può accadere"
Domani, sei anni e mezzo dopo l'ultima partita, Mancini tornerà sulla panchina nerazzurra a San Siro per il derby. In questo lungo periodo di
distacco è cambiato lui, maturato professionalmente all'estero,
ma è cambiata tanto anche l'Inter. L'aveva lasciata vincente,
proiettata verso un epico Triplete e la ritrova ridimensionata,
da ricostruire e far crescere. "Non sono abituato a lottare per
il terzo posto, questo mi demoralizza un pò - ha spiegato con
sincerità alla vigilia della gara col Milan - Ma non è il
momento di guardare la classifica. Io valore aggiunto? Lo spero,
voglio dare il massimo e che i miei giocatori facciano lo
stesso".
Già perché Mancini è abituato a ben altri obiettivi, ma all'Inter è presto per sperare in posizione ambite, bisogna mettere mattone su mattone e costruire le basi per il ritorno al successo. Mancini lo sa e spera di iniziare con il
piede giusto la sua seconda vita nerazzurra: "Nel derby può
accadere di tutto. Il cambio di allenatore può accendere una
scintilla, è vero, ma il Milan è una grande squadra e non si può
dire prima come andrà a finire…". Già il Mancio lo sa bene,
perché sarà l'undicesima stracittadina della sua carriera.
Il Mancio in questi pochi giorni a disposizione si
è messo subito al lavoro per conoscere la rosa a disposizione e
spiegare la filosofia dietro il suo 4-3-1-2. Domani spera che i
giocatori possano realizzare quanto imparato in allenamento, ma
non si aspetta grandi cose. "Con quattro giorni di lavoro non
posso pretendere granché, ma so bene che il tempo a disposizione
è poco. Comunque voglio un'Inter che dimostri di essere una
squadra anche nelle difficoltà" ha ammesso il tecnico nella
conferenza della vigilia del suo ritorno, a cui si è presentato
in tuta nerazzurra con tanto di iniziali sul petto. Il sorriso è
sempre lo stesso, la sciarpa (un must per il Mancio) la si
rivedrà solo domani nella notte del derby, nella notte del suo
ritorno, nella notte in cui Milano si colorerà di rossonero o
nerazzurro, nella notte in cui riprenderà per mano la sua
Inter.
La prima di Inzaghi, "ma sarà dura superare questo Milan"
Ha visto "lo spirito giusto in allenamento" e nemmeno l'infortunio di Alex sembra
incrinare l'ottimismo di Filippo Inzaghi alla vigilia del suo
primo derby in panchina. "Domani sarà difficile essere più forti
di questo Milan", si sbilancia l'allenatore rossonero, pronto a
puntare su una squadra a trazione offensiva (con Menez e Torres
insieme) contro l'Inter di Roberto Mancini. L'allenatore rossonero riconosce al collega interista di essere "più abituato ad allenare in queste partite" ma conosce bene lo slogan: "il derby non si gioca, si vince. Cerchiamo di
farlo in ogni modo, con una partita d'attacco. Se poi gli altri
giocheranno meglio gli stringeremo la mano". Chi da anni lavora
a Milanello ha notato un'atmosfera più rilassata rispetto alle
vigilie di altri derby. E se una certa tensione attraversa
Inzaghi, l'ex attaccante l'ha mascherata, così come le
perplessità per le critiche di Zeman.
È però impaziente, come i suoi giocatori, ai quali ha detto
che "allenandosi così possono andare in campo a testa alta". E
probabilmente non servirà altro. "Per una partita del genere -
ha spiegato - forse meglio stare zitti, nessuno ha bisogno di
ulteriori motivazioni". Molte le ha date la visita di Silvio
Berlusconi all'antivigilia, quando Inzaghi si è convinto che
potrebbe essere il caso di puntare sul 4-2-4 per sfruttare tutte
le potenzialità dell'attacco, a costo di lasciare fuori Honda
(il rossonero più produttivo con 6 gol), per la delusione di
giornalisti e fan giapponesi che aspettano il derby con
Nagatomo, perché El Shaarawy e Bonaventura garantiscono più
copertura.
La lesione alla coscia rimediata da Alex ieri, quando Inzaghi
ha recuperato il doppio allenamento saltato mercoledì perché
tanti non erano rientrati dalle nazionali, chiamerà in causa
Zapata al centro della difesa, mentre Rami dovrebbe giocare
terzino destro al posto di Abate. E mai come ora, De Jong,
sarebbe utile Montolivo, che a quasi sei mesi dalla frattura
alla tibia tornerà in panchina. "Mi ha anche messo il dubbio se
farlo giocare , sta molto bene ma serve cautela. Ci mancano
giocatori importanti ma - è certo Inzaghi - i sostituti sono
all'altezza".